Viene presentata oggi (domenica) alle 11,00 presso le Logge del Teatro Signorelli la prima pubblicazione sulla storia dell’ ottocentesco teatro cortonese. Saranno presenti i tre autori, la dott.ssa Patrizia Rocchini, direttrice della biblioteca comunale di Cortona, il prof. Pietro Matracchi, docente di architettura all’università di Firenze ( che già ha scritto della chiesa di Santa Maria al Calcinaio di Cortona) e la dott.ssa Eleonora Sandrelli, Presidente dell’associazione Aion Cultura, oltre al presidente della Accademia degli Arditi dott. Mario Aimi e l’assessore alla cultura dott. Albano Ricci.
“L’idea di un libro che raccontasse la storia del Teatro Signorelli e del rapporto della città di Cortona col teatro, dal 500 ai giorni nostri – ci spiega il dott. Aimi- è nata nel 2008 nella circostanza del 150 anniversario dell’inaugurazione del Signorelli. In quella occasione si pensò ad una pubblicazione che raccontasse le vicende storiche che precedettero e seguirono la realizzazione del teatro cortonese e al tempo stesso illustrasse l’architettura neoclassica del teatro, opera dell’architetto Carlo Gatteschi.”
“Oggi quel progetto è diventato realtà- dichiara con soddisfazione Aimi – grazie all’impegno profuso dalla dott. Rocchini, dal prof. Matracchi e dalla dott.sa Sandrelli, ma anche grazie al sostegno, fra gli altri, della Banca Popolare toscana, della Fondazione Toscana Spettacolo, della Fondazione Nicodemo Settembrini”
La prima parte del volume, “L’Accademia degli Uniti e l’antico Teatro del Biscione. Uno scorcio inedito sulle origini del teatro a Cortona” inquadra, attraverso la penna sapiente e leggera della dott.ssa Rocchini, la nascita del Teatro Signorelli nella società civile di Cortona soffermandosi sul rapporto secolare della città stessa con l’arte teatrale.
Si scopre così, che già nel ‘500, nel Teatro del Biscione, a Palazzo Casali, all’epoca Palazzo pretorio, sede del tribunale e delle carceri, venivano messi in scena, in volgare, autori come Plauto.
I documenti ritrovati nella Biblioteca e nell’Archivio storico del Comune di Cortona ci parlano di una città dove la musica ,l’arte in generale, già nel XVI secolo, erano in vivace movimento, grazie anche alla Accademia degli Uniti, centro di discussione culturale fervido e operoso.
Per tutto il ‘600, le testimonianze documentali riferiscono di numerosi piccoli teatri, nella case nobiliari del centro storico ma anche di palcoscenici “alla buona” per le vie cittadine e nelle campagne.
Un continuo fluire di spettacoli amatoriali, in città e fuori le mura, che diventano occasioni di socializzazione popolare.
Ma soprattutto gli spettacoli che dai grandi teatri di città arrivano a Cortona. Di qui l’esigenza di una struttura teatrale nuova. Un teatro con tre ordini di palchi, 49 palchetti, all’italiana.
Questo diventa il Biscione nel 1646.
“Un luogo dove gli aristocratici avrebbero potuto mostrarsi e celebrarsi- racconta la dott.ssa Rocchini – un teatro riservato alle classi nobili, con i palchetti contraddistinti dagli stemmi di famiglia che dimostrava, però, anche una capacità della città di aggiornarsi alle sollecitazioni della moda, cosa alquanto rara nei piccoli centri. Basti pensare che a Firenze, il teatro La Pergola era stato edificato solo 10 anni prima!”
Il Biscione rimarrà il teatro cittadino fino al 1800, quando la necessità di lavori urgenti, troppo onerosi per l’Accademia degli Uniti che lo gestiva, e per la città, fanno pensare ad un teatro ex novo da realizzare, in un primo momento, in Via Dardano ( nell’edificio che ora ospita la locale stazione dei Carabinieri), e poi in via definitiva nell’attuale sede urbanistica. Il progetto rientrava in un più ampio piano di riqualificazione delle Logge del Mercato che avrebbe portato ad una sistemazione della piazza e ad un allargamento dell’attuale Via Casali.
Siamo a metà ottocento quando l’Accademia degli Uniti scompare e nasce l’Accademia degli Arditi che, da ormai 150 anni, detiene la proprietà del teatro stesso e ne gestisce le attività culturali.
La storia del progetto architettonico del teatro e della sua esecuzione, è illustrata dall’architetto Pietro Matracchi, nella seconda parte del volume, con particolare riferimento alla sperimentazione di nuovi materiali da costruzione di cui il Gatteschi decide di fare uso nella realizzazione dell’ elegante edificio in stile neoclassico .
Tra le curiosità, le foto del prototipo in scala del teatro Signorelli, restaurato di recente e conservato nei locali dell’Accademia (che meriterebbe di essere esposto al pubblico, per il godimento di tutti, magari al MAEC!).
Il volume si chiude con una terza parte dedicata a “L’Accademia degli Arditi e all’attività del Teatro Signorelli” .
Con la dott.ssa Sandrelli ripercorriamo gli anni delle feste in teatro, delle opere teatrali scritte per il Carnevale, dei sonetti realizzati per i veglioni. Molti potranno riconoscersi o riconoscere volti del passato, più o meno recente e del presente cortonese in una serie di fotografie che testimoniano la fervida attività del teatro Signorelli lungo il secolo scorso.
Scorrono sulle pagine i cartelloni di spettacoli memorabili, i nomi illustri di attori e cantanti che hanno calpestato le tavole del palcoscenico cortonese, fino ad arrivare agli anni 70 e alla nascita della felice collaborazione con la Fondazione Toscana Spettacolo, che rilancia la stagione teatrale cortonese, alla direzione artistica di Giancarlo Zanetti, alle serate del Tuscan Sun Festival, a quelle più recenti del Mix Festival .
Una storia lunga 150 anni, quella del Teatro Signorelli e di Cortona, celebrata da un volume di pregio che davvero mancava.
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