A poche ore dall’annuncio delle 18 emittenti che si aggiudicheranno le frequenze toscane per il digitale terreste e a pochi giorni dallo “switch off” (in Valdichiana i giorni dello spegnimento della Tv analogica vanno dal 14 al 23 Novembre) si dissipa qualcuno dei dilemmi da noi lanciati in un articolo la scorsa settimana. Specialmente sul fronte del pluralismo mediatico: il rischio di scomparsa di buona parte delle Tv locali dovrebbe infatti essere scongiurato.
Vero che in Toscana esistono 41 tv locali e la regione è coperta anche dal segnale di altre 21 Tv che hanno sede in regioni limitrofe, ma in base alle nuove disposizioni ognuno dei 18 soggetti che si aggiudicheranno la concessione avrà a disposizione ben 6 canali per trasmettere, due dei quali dovranno necessariamente essere messi a disposizione, dietro pagamento di un canone di affitto, di tutte le tv rimaste escluse.
Ecco quindi che saranno 36 i canali “affittabili” in grado quindi di garantire la sopravvivenza di una larghissima parte dei marchi che siamo abituati a vedere, anche se resta il problema del canone di affitto, che certo non agevola le Tv più piccole.
Anche se la fascia dei giorni è variabile a seconda delle località la data di riferimento dello “switch off” è quella del 17 Novembre, data in cui verrà “spenta” la Tv analogica ad Arezzo. Dalle ore 10 di quel giorno, nel capoluogo di provincia, si potrà vedere solo la Tv digitale: immediatamente saranno visibili i canali nazionali oltre a quelli delle tv locali che saranno riuscite, dopo aver ricevuto notizia della concessione delle frequenze, a dotarsi degli strumenti necessari per trasmettere. Uno sforzo non da poco, specialmente sul piano economico. Per tutte le altre, come detto, ci sarà comunque tempo per “rimediare” e riprendere le trasmissioni nella nuova collocazione.
Ma qual è il guadagno reale del digitale terrestre? Probabilmente quello dell’aumento dell’offerta televisiva. Se infatti davvero si salveranno tutte le emittenti locali nei 108 canali disponibili è presumibile che si possano via via trovare novità interessanti come canali tematici e altro ancora, in linea con quanto avviene per la Tv nazionale e per l’offerta della Tv satellitare.
Per i dubbi residui, specie sul lato tecnico riguardo l’impatto del “passaggio” non resta che attendere il D-Day, ovviamente arrivando a quella data con quello che serve, cioè un televisore di nuova generazione o un decoder da collegare alla vecchia Tv
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