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Svastiche, scarabocchi e strane scritte al Parterre: ancora raid di ignoti ‘imbrattatori’

Ennesimo intervento, stamattina, degli operai del Comune di Cortona al Parterre, per ripulire i bagni pubblici e le mura del parco cittadino che “i soliti ignoti” hanno nuovamente imbrattato con disegni di svastiche ed altri più o meno indecenti scarabocchi. Sembra non avere pace neppure la cabina di proiezione in cima all’anfiteatro, sempre nel parco pubblico, un tempo utilizzata per le serate del cinema all’aperto, “sporcata” questa volta con una strana scritta / disegno realizzata evidentemente con uno stencil “Jovanotti  for President” (un disegno identico, altrettanto incomprensibile nel messaggio che vorrebbe lanciare, è presente anche sul casottino che si trova lungo la strada provinciale che da Cortona sale verso il Torreone, n.d.r.)

 

Molti ricorderanno che, poco più di un anno fa, sei studentesse americane dell’Università della Georgia di Athens si offrirono di ridipingere il casottino e che, per questa loro lodevole iniziativa, furono premiate dal Sindaco Basanieri con il riconoscimento di “Cittadini esemplari di Cortona”.

Il loro intervento, su sfondo verde con una frase di Gandhi, ha purtroppo avuto vita breve e i raid degli imbrattatori hanno avuto di nuovo la meglio sul senso civico e sul bell’atto di amore delle sei giovani americane verso questa città.

Difficile individuare i colpevoli, un po’ per gli scarsi controlli da parte delle forze dell’ordine al Parterre (lamentati più volte dai frequentatori abituali del parco cortonese), un po’ perché questi “bombolettari” evidentemente sanno quando e come agire indisturbati.

Qualcosa, in ogni caso, si potrebbe e si dovrebbe fare per sensibilizzare, in generale, i più giovani al rispetto della propria città e degli spazi comuni. Magari impegnando loro stessi nel servizio di ripulitura dei muri così da renderli coscienti e partecipi del disagio che costano alla città certe bravate di ignoti.

Non una punizione, ma qualche lezione” sul campo” di quella che un tempo, fra i banchi di scuola, veniva insegnata come educazione civica, educazione a vivere il proprio ruolo di cittadini, che farebbe solo bene  ai nostri ragazzi e permetterebbe, al tempo stesso, al Comune di impegnare soldi e operai in altri interventi più necessari.

Antonietta Lamagna

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Antonietta Lamagna
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