Sono ripartite le lancette dell’orologio comunale di Cortona che, da martedì 18 dicembre scorso, ha ripreso a scandire il tempo della città, dopo un restauro attento e minuzioso, durato esattamente 58 giorni… ora più, ora meno!
Ad accompagnare i lavori di recupero dello storico orologio, da sempre simbolo della città, il mistero del ritrovamento di due fori di proiettile sul quadrante in intonaco, appena sotto il numero”X”.
L’appello alla memoria, lanciato dalle pagine del nostro giornale per ricostruire i fatti legati agli spari che avrebbero lasciato il segno nell’orologio di Piazza della Repubblica, durante una non ben precisata guerra del secolo scorso, è stato raccolto prontamente dalla signora Angela Lucani.
Il suo ricordo del racconto paterno circa quel ”tiro al bersaglio” di un gruppetto di soldati tedeschi, alla campana della Torre comunale, ci ha permesso di collocare i fatti nella II Guerra Mondiale e più precisamente nell’arco temporale dei circa 10 mesi di occupazione tedesca a Cortona, tra il settembre 1943 e il luglio 1944.
Oggi, nuovi particolari si aggiungono al racconto di Eugenio Lucani, artista cortonese indimenticato e papà di Angela e Lorenzo. Ci sarebbe un testimone oculare, vivente, di quel “fattaccio”! E’ il signor Mario Gazzini, classe 1932!
E’ grazie a lui che l’episodio degli spari verso la torre potrebbe avere, finalmente, una data certa. “Era il 30 giugno del 1944!” così esordisce il signor Mario nella nostra chiacchierata. All’epoca Mario aveva 12 anni ed abitava in piazzetta Baldelli.. “Era mattina- racconta il signor Mario- e stavo uscendo di casa. Appena chiuso il portone mi sono accorto che in piazza della Repubblica c’era un gruppetto di soldati tedeschi ubriachi che si divertivano a sparare verso la campana della torre per farla suonare. Ho subito pensato…sono morto!” ricorda il signor Gazzini.
“La piazza era vuota… solo io e loro. Così ho cominciato a correre spaventato verso Via Roma!” Qui si ferma il racconto del signor Mario che, con la sua testimonianza diretta, ha contribuito a dare veridicità storica a quello che, fino ad oggi, era solo un racconto di paese.
Cerchiamo ancora conferme, invece, circa il prosieguo di quella mattinata di spari perchè sembrerebbe che qualcuno si sia affacciato dal un balcone, del civico n.1 di piazzetta Baldelli, che da sulla Piazza della Repubblica, per redarguire quei soldati invitandoli a smettere di sparare.
Il coraggioso rimprovero avrebbe, però, sortito l’effetto contrario e i soldati, ubriachi, si sarebbero recati sotto il portone di quel palazzo tentando di sfondarlo, presumibilmente per andare a “dare una lezione” a chi aveva osato rimproverarli.
A conferma di questa secondo parte della movimentata mattinata del 30 giugno 1944 ci sono i fori dei proiettili sparati intorno alla serratura del portone del civico n. 1 di piazzetta Baldelli che non cedette sotto i colpi dei tedeschi.
I fori di quegli spari sono ancora lì, volutamente conservati nonostante i numerosi lavori di sistemazione del fabbricato e di quel portone, a testimoniare una giornata “particolare” e una tragedia evitata.
Domenica 23 dicembre, l’invito per tutti è in Sala Consiliare, alle 16,00, dove saranno presentati i risultati dei lavori di restauro dell’Orologio comunale in un simbolico “taglio del nastro” che sarà l’occasione anche per scambiarsi gli auguri di Buon Natale.
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