Una legge che vieta nuove costruzioni in aree ad altro rischio idrogeologico, con norme restrittive (la 137 e 138, contenute nella proposta di legge finanziaria per il 2012), che impediscono edificazioni o interventi massicci tali da modificare la morfologia naturale dell’area, stabilendo limiti e misure che non permettono più di aggirare, come è accaduto in passato, le norme di sicurezza già in vigore.
A presentare il provvedimento il governatore Enrico Rossi, che insieme agli assessori all’urbanistica e all’ambiente Anna Marson e Anna Rita Bramerini, che dopo l’approvazione in giunta, attende l’esame consiglio regionale. Sullo sfondo la necessità di una stretta sul fronte edilizio per impedire tragedie come quelle recenti ad Aulla e nell’Isola d’Elba. In particolare, l’articolo 138 vieta “edificazioni o trasformazioni morfologiche negli alvei, nelle golene, sugli argini e nelle fasce laterali per una larghezza di dieci metri dall’esterno dell’argine”, consentendo esclusivamente la realizzazione di “infrastrutture di tipo lineare non diversamente localizzabili, a condizione che sia garantita la realizzazione, preventiva o contestuale, di interventi di messa in sicurezza senza aggravare la pericolosità idraulica a monte e a valle”. No anche agli interventi di copertura di fiumi e torrenti, salvo passerelle o ponti che non interferiscano con il deflusso delle acque in caso di esondazione e quelle opere sotterranee la cui costruzione sia compatibile con l’esistente e la stabilità del fondo e delle sponde. L’ ampliamento edilizio impegnerà i progettisti a garantire l’assenza di pericolo anche attraverso sistemi di auto-sicurezza. Oggi le aree ritenute “a pericolosità idraulica molto elevata” hanno una superficie complessiva di 973 km quadrati, interessano 263 su 287 comuni, e sono pari al 4% circa del territorio complessivo, e al 7% delle zone pianeggianti. Nel nostro territorio, le aree a rischio non mancano: 22 i comuni aretini classificati a rischio “elevato o molto elevato”, 16 quelli in provincia di Siena. E mentre la Regione, attraverso il Sistema Informativo Territoriale e Ambientale e il Settore Prevenzione del Rischio Idraulico e Idrogeologico in collaborazione con il consorzio Lamma e l’ Università degli Studi di Siena, si sta dotando di un database sui corpi di frana, la mappa regionale ( che alleghiamo qui sotto ) conferma la Valdichiana come una delle aree a massima criticità (insieme all’area di Massarosa, alcune zone del grossetano, l’Elba e naturalmente quelle adiacenti ai corsi d’acqua), dove le nuove norme in fase di approvazione avranno applicazione. I comuni interessati sono Sinalunga, Torrita di Siena, Chiusi, Montepulciano e Cortona. “Basso rischio idraulico” invece per i territori dei comuni di Trequanda, Marciano, Castiglion Fiorentino, Sarteano e Cetona