Riflessioni sulla conferenza del filosofo della scienza Telmo Pievani sul tema “L’evoluzione umana, una storia al plurale”
Non e’ facile in questi tempi riempire un teatro per parlare di scienza dell’evoluzione umana o di argomenti filosofici in generale.
Pero’ a volte anche questo puo’ accadere, come e’ avvenuto venerdi’ 1 dicembre a Castiglion Fiorentino, ed e’ con con mio piacere e diletto che ho avuto la fortuna di assistervi.
Un Teatro Spina colmo di un pubblico variegato di tutte le eta’, in cui si distinguevano moltissimi giovani e diversi intellettuali di Castiglioni e Cortona, che hanno ascoltato in un silenzio carico di attenzione e concentrazione la conferenza introduttiva al tema del Prof. Pievani e soprattutto accompagnato ed interpretato, fino a mezzanotte, un dibattito intenso nelle domande ed affascinante nelle risposte del Professore, dibattito, che e’ giusto e meritevole ricordare e’ stato guidato, ad inizio devo dire con un po’ di ritegno reverenziale verso la statura intellettuale del relatore ed in seguito in modo sciolto e fluente dal Dott. Michele Lupetti.
Tema scontroso scientificamente, viste le molti interpretazioni della teoria evoluzionista che il pensiero moderno propone, ed anche ideologicamente diffidente ed ostico per le interpretazioni restrittive e condizionate che molti movimenti ideologici, culturali e religiosi, soprattutto nel mondo anglosassone, lo presentano.
La cultura e’ una forma sublime dell’intelligenza umana, l’intelligenza si radica con la divulgazione della cultura e la cultura si propaga attraverso la diversita’ di pensiero; con questa sintesi illuminista ha introdotto la serata l’Assessore Massimiliano Lachi, visibilmente emozionato nel presentare l’entrata sul palco del Prof. Pievani ed il professore, personaggio espansivo ed avvolgente ha subito preso imperioso l’attenzione della platea con un linguaggio ed argomentazioni puramente scientifiche che hanno ripercorso le ultime scoperte della evoluzione della specie umana.
Una relazione erudita ed intensa, espressa in modo chiaro ed essenziale nei suoi rilievi documentali e che cerchero’ di sintetizzare nei suoi aspetti essenziali piu’ importanti come stimolo per approfondimenti presenti numerosissimi su video di conferenze di Pievani su YuTube
La prima considerazione e’ che attualmente la scienza dell’evoluzione dispone di strumenti di ricerca come per esempio la genoma sconosciuti qualche anno fa’.
Continuano le scoperte paleontologiche che confermano come, ad intervalli di tempo distinti 4 specie di ominidi siano emigrati dall’africa verso tutti i continenti.
L’ultima migrazione e’ stata quella dell’homo sapiens che si e’ sovrapposta alla precedente specie nenderthaliana incrociandosi con quest’ultima come confermato da test genetici in cui nell’uomo moderno la presenza di geni del neanderthal e’ variamente rilevata da 6 al 8%.
Questo vuol dire che l’uomo sapiens moderno non e’ una razza pura, ma un incrocio e la attuale differenziazione di razze e’ un falso scientifico perche’ il genoma e’ praticamente uguale in ogni uomo moderno e cambiano solo aspetti esteriori e fisici dovuti agli effetti sopratutto del clima in cui si sono stanziati e della alimentazione.
L’estinzione dei Neanderthal come specie distinta dai Sapiens e’ sconosciuta, ma e’ improbabile che sia dovuta a ragioni di scontro con l’homo sapiens.
La specie umana deriva da una unica razza che si evoluta attraverso le migrazioni dall’Africa ed e’ probabile, come attualmente unica spiegazione scientifica, che lo sviluppo della specie sapiens con la conquista di tutti gli ambienti del pianeta (dal circolo polare artico alla piu’ sperduta isola della Polinesia come nelle ultime scoperte) e soprattutto la tendenza a modificare la natura non sia tanto dovuta al volume della massa celebrale bensi’ alla possibilita’ di esprimersi attraverso la connessione di suoni vocali complessi (parola), capacita’ che solo l’uomo ha rispetto a tutti gli altri animali, che ha permesso la trasmissione di concetti e conoscenze tra generazioni facendo esplodere l’intelligenza dall’originario istinto.
Nel sereno e vivace dibattito che e’ seguito il Prof. Pievani ha risposto con completezze alle domande del pubblico sui molti aspetti della ricerca evoluzionista e sulle sue implicazioni etico-morali esprimendo la sua preoccupazione per esempio per le possibilita’ che una bioingegneria incontrollata possa causare danni alla nostra specie.
Da segnalare inoltre per la rilevanza del dibattito intercorso un confronto molto erudito con un intellettuale cortonese seguace delle teorie del filosofo gesuita T. de Chardin che ha destato attenzione e curiosita’ nel pubblico per i temi trattati che riguardano lo sviluppo futuro del genere umano oltre il pianeta terra.
E’ rimasta aperta, e probabilmente sempre sara’ in eterno, la domanda a cui solo la fede ad oggi ha dato risposta.
“ Quando e per quale causa nell’uomo e’ scattata la scintilla primordiale per cui e’ diventato essere etico e sprituale “
Un tema questo, del big-bang dell’uomo, immenso come l’evoluzione umana e che ritengo non possa essere affrontato se non in termini filosofici o teologici spirituali.
Chissa’ se in un prossimo autunno sarà possibile affrontarlo con lo stesso Pievani in un convegno con un emerito teologo.
Chiudo esprimendo un personale apprezzamento per questo autunno culturale castiglionese in cui vedo ogni anno alzare l’asticella della rilevanza per temi e personaggi coinvolti che riescono soprattutto a riempire un teatro del profumo dell’intelligenza culturale oltre che della consistenza numerica degli spettatori.
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