Riceviamo, volentieri pubblichiamo, un singolare contributo, pregno di significato, tematizzato dalle studentesse, Giada Divulsi e Federica Ferri – ringraziandole – frequentanti la V^ b dell’Istituto Superiore Tecnico Commerciale ” F. Laparelli ” di Cortona. Di recente, le due quinte ( a e b ) accompagnate per l’occasione – doverosamente – coordinate dai proff. Stefano Bucci, Giuliana Pesca e Fabio Bray hanno fatto visita agli ospiti della nota comunità di recupero di san Patrignano. E’ stata un’edificante, straordinaria lezione di …vita. La scuola, palestra educativa – formativa per antonomasia è anche questa.
San Patrignano. Cosa ci aspettava ancora non ne avevamo alcuna idea, ma ciò che abbiamo vissuto in poche ore dentro la comunità ci è bastato per riflettere e per vivere un’esperienza davvero unica. Sì, vivere, perché abbiamo vissuto, con le loro storie ci siamo sentiti per un giorno le loro emozioni. Storie di vita realmente vissuta, raccontate con tanto trasporto, sincerità, amarezza, ma anche rabbia.
Ognuno di noi è stato colpito da qualcosa, ma forse quello che non ti aspetti quando arrivi a san Patrignano, è che la comunità non è un grande edificio chiuso, un “casermone” è distesa sulle colline coltivate, una cantina gigantesca, allevamenti di mucche e capre, case di legno a mò di baita, e soprattutto la passione che i ragazzi mettono nelle cose che fanno. Anche solo mentre uno di loro ci spiegava come funzionava il tutto, questo ragazzo, ci metteva il cuore, la sua esperienza, la sua stessa vita nel raccontarlo. E forse un po’ perché non abituati a questa franchezza nel parlare di certi argomenti, forse perché quasi “spaventati” dall’esperienza che ci aspettava, abbiamo fatto nostre tutte le parole e riflessioni del primo ragazzo che abbiamo incontrato.
La sala da pranzo… O meglio il super salone da pranzo. Una moltitudine di tavoli e panche, nessuna parola potrebbe riuscire a descrivere. Uno spettacolo vedere tutti quei tavoli apparecchiati per chissà quante persone. Davvero indescrivibile la grandiosità di questo luogo. Probabilmente l’architetto ha disegnato una tale sala, perché il pasto, il condividere il companatico con qualcun altro, lo stare assieme e parlare, scambiarsi esperienze o idee, è grandioso di per sé. Cosa dire del minuto di silenzio prima del pasto???!!! Ugualmente indescrivibile. Una sala immensa e immersa nel silenzio più totale. Niente di più forte da vivere. E proprio a pranzo abbiamo parlato, domandato e fatto amicizia con le persone che vivono là, a San Patrignano. Un’amicizia più che altro nata dall’ascolto, dal cercare di comprendere i loro pensieri e i loro dubbi, i loro perché, la pedissequa ricostruzione della loro rinascita.
Un’esperienza da vivere. E forse per noi che siamo stati solo lì per un giorno, un’esperienza per riflettere, meditare, quanto la vita sia da vivere. Assolutamente!
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Grazie di aver pubblicato questa lettera! e grazie infinite a Giada e Federica per queste bellissime parole!
Non potevamo fare a meno di pubblicarla anche noi sul nostro sito! (con un link al vostro!) Eccolo: http://www.wefree.it/node/3744 (è il sito della campagna di prevenzione di San Patrignano)
Grazie davvero di cuore
I ragazzi di San Patrignano