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Revello e gli alunni del Montalcini in “La Giara”, domenica la proiezione

E’ prevista per le ore 18 di domenica 9 dicembre all’interno del Salone di rappresentanza della Torre di Fanfulla a Marciano della Chiana la proiezione del film “La Giara”, opera cinematografica diretta da Pablo Revello e ultimo lavoro realizzato dall’Istituto Comprensivo “Rita Levi Montalcini”.

Giunge dunque a conclusione, anzi, diciamo pure, approda finalmente alla visione di tutti questo ennesimo progetto portato avanti con stile e raffinata cura dal regista Revello, di fatto vero e proprio artefice di una produzione di alta qualità e di eccellente riscontro critico. L’appuntamento di domenica prossima a Marciano della Chiana segna di fatto un passaggio significativo nell’opera di questo autentico mago della trasposizione di lavori letterari in altrettanti prodotti per il grande schermo realizzati grazie alla presenza di attori scelti tra gli alunni della Scuola Secondaria di I grado. Una esperienza assolutamente originale, capace nel tempo di assumere i connotati di un progetto culturale ben identificabile e sostanzialmente apprezzato un pò dovunque.

In realtà, anche questa ultima fatica di Pablo Revello rientra nei cosiddetti PEZ (Progetti Educativi Zonali) finanziati dalla Regione Toscana. Da anni, di fatto, prima a Lucignano e quindi ora a Marciano della Chiana, il percorso virtuoso di Revello sforna come per incanto dei veri capolavori cinematografici recuperando opere di grandi autori italiani ed europei come Charles Dickens, Federigo Tozzi, Vasco Pratolini o – come nel caso di quest’anno – Luigi Pirandello. Con risultati notevoli, visto che spesso i suoi film sono presenti in rassegne cinematografiche in varie parti d’Italia e raccolgono meritati riconoscimenti. Nel 2018, l’attenzione di questo eclettico regista si è soffermata su “La Giara”, novella pirandelliana del 1909 tra le più famose del celebre drammaturgo siciliano. Va detto che “La Giara” era stata già rappresentata a teatro a Marciano della Chiana due anni fa con la direzione di Giancarlo Statuti. Fu in quella occasione un grosso successo di pubblico per la riconosciuta qualità del regista che seppe dare sfogo alla propria straordinaria inventiva realizzando tra l’altro – una grossa giara in cartone, vero piccolo mirabile artificio di ingegneria scenografica, così da rendere ancora più veridica la narrazione teatrale. Pablo Revello ha fatto il passo successivo, ovvero ha saputo con perfetta credibilità unire il contesto scenografico della rappresentazione teatrale di Statuti (ivi compreso il recupero della giara in cartone, quasi un simbolo totemico di grande impatto evocativo) con una trasposizione filmica in cui ancora una volta diviene fondamentale la presenza di una ventina di alunni delle classi II C e II D della Scuola Secondaria di I grado di Marciano, che hanno beneficiato nell’occasione del fondamentale supporto della docente di Lettere, prof.ssa Teresa Carè.

“E’ stato un lavoro particolarmente complesso e allo stesso tempo affascinante.” ci dice Pablo Revello, “Abbiamo effettuato riprese per oltre 5 mesi, dallo scorso mese di febbraio sino a giugno inoltrato, utilizzando location a Cesa, Montagnano e Pozzo della Chiana, all’interno di spazi messi a disposizione dalle famiglie degli alunni attori nonché da privati.” Occorre precisare, proprio alla vigilia della “prima” di questo bellissimo mediometraggio, che risulta importante l’azione di decontestualizzazione e ri-contestualizzazione dei personaggi, dell’ambiente, dei costumi e dell’epoca riferibili al periodo dei primi anni del ‘900 nella terra di Sicilia splendidamente descritti da Pirandello e riprodotti – con abile maestria – in un sorprendente adattamento al contesto della provincia aretina che funge in questo lavoro da vera e propria quinta scenica. Ne viene fuori un prodotto di grande qualità, molto curato nelle sue complesse articolazioni e pienamente riuscito sotto il profilo della cifra stilistica.

Per quanto riguarda la sceneggiatura, va detto che il film intende mettere a fuoco il personaggio di Zì Dima, autentica figura centrale dell’opera, ovvero il conciabrocche cui spetta il delicato compito di riparare la giara, il quale ha avuto in sogno dal padre la ricetta per fabbricare il mastice miracoloso. Si tratta di un individuo apparentemente sciatto e trasandato, un girovago delle campagne che mendica lavoro e che presto rivelerà le sue qualità di abile artigiano, portatore di antiche sapienze, quasi misteriche, con accenni e rimandi al sovrannaturale come spesso accade nelle opere di Pirandello. La sua rappresentazione è sostanzialmente uno dei momenti meglio riusciti dell’intero lavoro. Vogliamo quindi spendere due parole sull’impegno e l’eccellente contributo offerto dai giovanissimi attori, forse il gruppo meglio assortito e probabilmente il più vivace e consapevole tra tutti quelli con cui Pablo Revello ha sino ad oggi lavorato. Il film è in bianco e nero, recuperando in tal modo una felice scelta già operata lo scorso anno a Lucignano, con “Il Quartiere” di Pratolini. L’esito di questa opzione risulta davvero buono e arricchisce il fascino di un lavoro che sarà ancora una volta apprezzato da tutti.

Questo film dunque conferma ed esalta il valore di un’operazione culturale e formativa che rende giustizia alla riconosciuta sapienza del regista Revello e valorizza una scelta di campo per niente scontata, tesa a valorizzare le capacità espressive e un percorso di crescita formativa di tanti alunni meritoriamente portato avanti dall’Istituto Comprensivo “Rita Levi Montalcini”, con in testa il suo illuminato dirigente Nicoletta Bellugi.

Guido Perugini

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