Il Cavallino ha ripreso a galoppare: un piccolo raggio di luce nelle tinte oscure di un futuro sempre più buio. Nella ormai tradizionale classifica annuale de Il sole 24 ore sulla qualità della vita in Italia, Arezzo si posiziona al 28esimo posto, risalendo ben 17 posizioni dal 2010. Quando già si aveva di che gioire, visto che nel 2009 la città della Chimera si trovava – per usare un termine prestato dal calcio – nella parte destra della classifica, cioè 62esima. In due anni, Arezzo si è migliorata di 34 posizioni.
L’altra (bella) notizia è che nel parametro “affari e lavoro”, Arezzo sale nella top ten, raggiungendo un ottimo secondo posto nel sottoparametro dell’export, ossia la quota di export in rapporto al Pil. Con il 62%, Arezzo è seconda solo a Siracusa. Il Made in Arezzo, insomma, piace. Il dossier sulla qualità della vita si basa sull’analisi di ben 36 indicatori, a sua volta raggruppati in sei parametri: tenore di vita, affari e lavoro, ordine pubblico, servizi e ambiente, popolazione e tempo libero. A questi dati, puramente statistici, si affianca anche l’indagine Ipr Marketing: perché un conto snocciolare numeri freddi, un conto è sentire effettivamente come si sentono e cosa si attendono dal futuro gli italiani. E scorrendo i sondaggi Ipr, scopriamo subito una contraddizione significativa: solo tre aretini su 100 hanno percepito il miglioramento della qualità della vita negli ultimi tre anni. Gli aretini non si accontentano mai, o forse le classifiche non rispecchiano la realtà?
Arezzo è indietro (57esima) ma in miglioramento. Spicca, in negativo, il costo medio dell’abitazione. Le case aretine costano 2.550 euro al metro quadro: solo 23 province solo più care (fra cui anche Firenze e Siena).
E’ il parametro felice. Arezzo è decima in Italia (medaglia d’argento regionale), grazie al secondo posto per il “peso” dell’export (cioè il rapporto della quota export sul Pil); all’89esimo per prestiti non onorati (solo 8 “sofferenze” su 100 prestiti erogati) e agli altri piazzamenti positivi, tutti dentro la trentesima posizione. Bene gli investimenti: il rapporto impieghi/depositi è 193.
Malino le infrastrutture (69esima) e la sanità (65esima per emigrazione ospedaliera), Arezzo dà segnali di conforto per la velocità della giustizia e per le infrastrutture per i piccoli, misurate con il numero di asili comunali
Abbastanza alta la percentuale di immigrati in provincia (quasi l’11%), sale però anche quella dei giovani, che dal 2002 ad oggi sono calati solo dell’1,24%. Bene la densità demografica (107 abitanti per chilometro quadro). Aretini mediamente acuclturati: 60 giovani su 100 sono laureati.
Nel settore “sicurezza” spicca il 14esimo posto in Italia per numero di furti di auto. Alte anche le estorsioni (5,5 ogni 100mila abitanti, secondo tasso più elevato in Toscana). In generale, la classifica di questo parametro è peggiorata
In questo parametro Arezzo è a metà classifica. Da registrare che tutte le province limitrofe sono molto più avanti (Firenze seconda, Siena e Grosseto settime, Perugia 27esima), e che la percentuale di bar/ristoranti per 100mila abitanti è 534 (65esimi in Italia).
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