Un protocollo d’intesa perché il paesaggio della bonifica leopoldina della Valdichiana sia inserito nell’elenco dei paesaggi storici d’Italia. E’ quello firmato oggi tra Regione Toscana e Comune di Lucignano, quale ente capofila dell’accordo tra i Comuni della Valdichiana, che vuole promuovere il comune interesse di far riconoscere a questo territorio il valore storico culturale, testimoniale e paesaggistico legato alla bonifica Leopoldina candidandolo ad essere iscritto nel Registro Nazionale del paesaggio Rurale, delle Pratiche Agricole e Conoscenze Tradizionali.
La Valdichiana toscana è caratterizzata dal ruolo storico della bonifica e della gestione delle risorse idriche che ne hanno modellato il paesaggio rurale permettendo lo sviluppo di terreni agricoli, assicurando la salubrità e dando alla valle l’attuale conformazione. Ne sono testimonianza l’assetto del reticolo idrografico che ha mantenuto la medesima rete di fossi e canali. O l’assetto poderale, con le grandi fattorie granducali e la conseguente suddivisione dei terreni.
Due gli assessorati della Regione coinvolti, quello all’agricoltura e quello all’urbanistica e 11 le amministrazioni comunali, quelle interessate dalla bonifica Leopoldina, tutti con lo stesso obiettivo: puntare a un progetto ambizioso per la valorizzazione e la promozione della Valdichiana toscana. Il riconoscimento del paesaggio “Leopoldine in Val di Chiana” prevede la predisposizione di un dossier che sarà sottoposto all’esame dell’Osservatorio Nazionale del Paesaggio Rurale da redigere secondo i criteri approvati dal Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
Quindi seguiranno ulteriori fasi quali la definizione di un comitato per l’organizzazione della proposta, la nomina di un coordinatore della proposta stessa, la compilazione di una lista di supporter o stakeholder fra imprese agricole, associazioni locali ed istituzioni. Il paesaggio “Leopoldine in Val di Chiana”, fra i progetti riconosciuti quali strumenti volti a dare attuazione al Piano Paesaggistico della Toscana, è stato individuato quale elemento riconosciuto e riconoscibile della costruzione storica del paesaggio agrario della Toscana, tutelandone gli elementi di valore. L’impegno della Regione sarà quello di partecipare al Comitato organizzatore della proposta come supporter al progetto.
“La Valdichiana – ha detto l’assessore all’agricoltura Marco Remaschi – ha un ruolo importante nell’ambito dell’agricoltura così come nell’ambito delle bonifiche leopoldine, lo si vede dal suo paesaggio modellato dalla mano dell’uomo e che ancora oggi rappresenta in se’ un percorso compiuto. La candidatura è pertanto il frutto di un grande spirito di collaborazione e di una forte volontà perché pensiamo che questo paesaggio, parte della Toscana, abbia tutte le caratteristiche per avere un riconoscimento del genere. Ci siamo mossi sostegno delle comunità locali e abbiamo promosso questa iniziativa. E’ un primo passaggio, dovremo poi fare tutta una serie di ulteriori verifiche a supporto della candidatura che però, ribadisco, rappresenta un percorso estremamente chiaro e condiviso che ha trovato pieno accordo nella Regione su un obiettivo importante di salvaguardia e tutela del paesaggio della Valdichiana e per uno sviluppo economico in agricoltura e non solo in agricoltura per cui questa straordinaria vallata della Toscana è vocata.
“In anni – ha detto quindi l’assessore all’urbanistica Vincenzo Ceccarelli – nei quali tutti gli sforzi sono finalizzati allo sviluppo economico, i territori hanno anche il compito e forse il dovere di tutelare la loro identità, fatta di tradizioni, di cultura di attività che hanno modellato il paesaggio toscano, che esso stesso rappresenta un valore aggiunto importante per le produzioni e l’attrazione turistica”.
“Il territoro della Valdichiana – ha quindi aggiunto la sindaca di Lucignano Roberta Casini – che va dalla parte aretina a quella senese ha messo insieme comuni di province diverse. Oggi ci presentiamo come un territorio unico e molto ampio con comuni molto importanti che vanno da Cortona, a Civitella e Montepulciano. Tutti condividono il sentiero della bonifica e quello che ha significato e comportato per loro la bonifica. Da qui partiamo perché il territorio da allora non è stato modificato ma rimasto intatto e dedicato all’agricoltura. Per questo teniamo ad avere questo riconoscimento storico per il territorio e per la ricaduta economica che un simile riconoscimento potrà avere.