I risultati di una indagine compiuta sui giovani in relazione al gioco d’azzardo, saranno presentati martedì 24 maggio dalle 10 alle 12 alla Borsa Merci ad Arezzo in occasione della Giornata conclusiva del Concorso Provinciale “E’ ancora un gioco?”. Concorso al quale hanno partecipato 20 classi di alcune scuole superiori di Arezzo, Valdarno, Valtiberina e Valdichiana.
Un questionario è stato somministrato a ragazzi per indagare sulla diffusione dei giochi d’azzardo tra i giovani, la conoscenza su quali siano i giochi d’azzardo e le loro caratteristiche, il funzionamento psicologico-comportamentale del giocatore patologico e la presenza di servizi specialistici presenti nel territorio.
I DATI DELLA RICERCA
Il campione di ricerca è costituito da 384 studenti di età tra i 16 e i 20 anni (età media 16,9 anni), di cui il 57,6% (221) sono femmine e il 42,4% (163) sono maschi. La maggior parte dei ragazzi frequenta la terza (50,5%) o la quarta classe (40,4%) di scuole medie superiori di Arezzo e provincia.
Il Concorso è stato ideato dal Gruppo di Lavoro Interistituzionale del Gioco d’Azzardo e le Nuove Dipendenze (GdL GAND) nato nel 2005 e coordinato dal Dipartimento delle Dipendenze. Vi collaborano nelle azioni di studio, prevenzione e cura del gioco d’azzardo patologico la Usl 8, gli Enti Locali, la Prefettura, la Guardia di Finanza, le Categorie Economiche, la Misericordia, la Caritas e la Associazione Mirimettoingioco.
IL GIOCO D’AZZARDO LECITO
Negli ultimi anni l’aumento del gioco d’azzardo “lecito” (slotmachine, gratta-e-vinci, scommesse sportive, poker on line, ecc.) ha coinvolto non solo la popolazione adulta ma anche gli adolescenti. Di qui la necessità di sensibilizzare questa fascia d’età che, vista la vulnerabilità e le caratteristiche che le sono proprie, costituisce di per sé un fattore di rischio per lo sviluppo delle diverse forme di dipendenza, con e senza sostanze. Purtroppo infatti non sempre il gioco legale è un gioco sicuro, soprattutto quando riguarda soggetti adolescenti.
Ma la sensibilizzazione ovviamente non può passare soltanto dai giovani: occorre alzare il livello di attenzione coinvolgendo scuola e famiglia e sensibilizzando quegli adulti che sono in contatto quotidiano con i giovani: i genitori e gli insegnanti.
Martedì alla Borsa Merci saranno visionati i materiali cartacei o video elaborati dai ragazzi che con entusiasmo e creatività hanno presentato settanta lavori di grande qualità (video, spot, locandine, depliant, oggettistica, ecc.); a seguire la premiazione dei vincitori.
Ma sarà anche l’occasione per illustrare i risultati dell’indagine fra i giovani sul gioco d’azzardo, che in parte possiamo anticipare.
PATOLOGIA E PERCEZIONE
Nel campione emerge un 7, 6% di giocatori problematici (4 su 5 sono maschi), un 15,4% di non giocatori e un 77,1% di giocatori sociali (Tab. 1). Il gioco d’azzardo è più diffuso tra i giovani rispetto alla popolazione adulta per la quale, invece, si stima una prevalenza del gioco patologico che va dall’1 al 3%. Gli adolescenti del campione giustificano la loro attività sostenendo che i comportamenti di gioco sono ampiamente diffusi tra i loro coetanei.
Il 46,9% (180 soggetti) dice che le scommesse e il giocare a soldi siano molto diffusi, mentre per il 45,6% (175) sono poco diffusi ma comunque presenti (Tab. 2). Questo dato trova conferma anche dal dato dei giocatori sociali e di quelli problematici che rappresentano in totale l’84% del campione.
C’è una sottovalutazione del rischio connesso al gioco lecito: più del 50% del campione non ritiene che il Bingo (67%), le Lotterie (65%), il ‘Gratta e Vinci’ (55%), il Winforlife (54%) e il Lotto/SuperEnalotto (52%) siano giochi d’azzardo;
Sono inoltre diffuse false credenze circa il rapporto tra abilità personale ed esito del gioco, in altre parole più della metà degli adolescenti nega l’essenza stessa dell’azzardo che, per definizione, è basato sul “caso” e non è influenzato né dall’abilità né dall’esperienza
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