In questi giorni si è parlato del futuro dell’Ospedale della Valdichiana aretina, il S.Margherita di Fratta, in due interventi da noi pubblicati. Siamo di fronte a un momento di cambiamento perchè la prospettiva, da un collegamento (subordinato) principalmente con Arezzo come visto in questi anni, si sposta adesso a una connessione paritaria con Nottola (Montepulciano) nel quadro di nuove logiche di comprensorio Valdichiana, intesa nei suoi due frangenti aretino e senese. E’ inevitabile che la questione sollevi dibattito e necessiti approfondimenti.
Nel primo intervento i Sindacati e la Conferenza dei Sindaci della Valdichiana Aretina chiedevano alcuni chiarimenti. Scrivevano:
è essenziale che da parte della ASL venga fatta la massima chiarezza sul ruolo e le funzioni dell’ospedale unico di zona della Valdichiana Aretina. Dire che l’ospedale della Fratta non chiude è positivo, ma non sufficiente.
Perchè in futuro l’Ospedale non chiuda, è necessario rafforzare l’attività chirurgica, garantendo condizioni di massima sicurezza , è essenziale verificare come l’unità operativa di medicina continuerà a garantire un livello quantitativo e qualitativo adeguato ai bisogni di salute del territorio.
Bisogna fare chiarezza sul Pronto Soccorso: occorre sapere se quello che esiste presso l’ospedale S. Margherita della Fratta, ha ed avrà, anche in futuro, le caratteristiche per essere definito tale.
Ieri, durante un incontro pubblico a Cortona e in un successivo comunicato stampa da noi pubblicato oggi sono arrivate spiegazioni da parte della ASL, sintetizzabili in due punti.
Dice il Direttore Generale Enrico Desideri:
Ribadiamo la centralità dell’ospedale della Fratta, nonostante le voci di depotenziamento che continuano incredibilmente a circolare.
Aggiunge poi Anna Beltramo, responsabile Asl di zona
L’ospedale di Cortona è in rete con quello di Nottola, ma questo non significa che funzioni a metà. Anzi, vuol dire che possono entrambi specializzarsi, con i professionisti che si muovono senza problemi nell’uno o nell’altro plesso. L’obiettivo è fare della Fratta un polo per la chirurgia programmata mentre Nottola diventerà un centro per la chirurgia d’urgenza.
Abbiamo poi sentito il Sindaco di Cortona Francesca Basanieri, che è anche Presidente della Conferenza dei Sindaci della Valdichiana aretina, per aggiungere qualche particolare in più al quadro.
L’Ospedale di Fratta non chiude, nè viene depotenziato in nessun modo, ma si connette in rete con Nottola, sia per gli interventi che per gli altri servizi ospedalieri. Tutto questo, ci è stato assicurato, non significa la subordinazione di una struttura all’altra. L’obiettivo, così come ci è stato spiegato dalla Asl, è al contrario quello di sfruttare al massimo le potenzialità e le peculiarità delle due strutture, utilizzando meglio le risorse esistenti, mettendole maggiormente a frutto proprio con questa nuova connessione.
Sul fronte degli interventi a Nottola saranno quindi effettuati quelli di emergenza, mentre quelli programmati verranno effettuati a Fratta. Il sistema di rete, con il personale medico che sarà “in circolo” fra i due plessi, coinvolgerà tutti i reparti esistenti, dalla chirurgia all’ortopedia (che avrà una nuova unità), dalla cardiologia alla reumatologia, compresa la maternità. Su questo fronte Fratta manterrà il suo ruolo nel pre-parto (mantenendo intatta la P.M.A.) mentre parto e post-parto coinvolgeranno l’altro plesso. Fratta manterrà anche intatto il Pronto Soccorso, e intatti resteranno i presidi del 118 nei territori.
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