Gli olivi caratterizzano da secoli il paesaggio del territorio cortonese e continuano a rappresentare uno degli elementi simbolici dell’agricoltura del comprensorio. Ancora oggi, infatti, queste piante, tra i più antichi alberi da frutto coltivati, rivestono un ruolo essenziale nella vita e nell’economia dell’intera zona. Oltre a fornire l’elemento più importante della dieta mediterranea, l’olio, essi possiedono una notevole valenza ambientale.
A questo proposito, nel comune di Cortona, sono molti i privati cittadini che s’impegnano nella coltura degli olivi.
Si tratta di un lavoro la cui importanza non è limitata alla semplice tutela della pianta. Oltre, infatti, alla produzione di un olio di eccellente qualità, le cui caratteristiche sono riconosciute anche fuori dai confini locali, l’attività professionale, o amatoriale, di molti privati ha un significato preciso: contrastare gli effetti dell’erosione eolica, idrica e conseguente alla perdita di sostanza organica del suolo. Gli oliveti, soprattutto quelli più antichi possiedono caratteristiche simili alle macchie e alle foreste e svolgono, dunque, un ruolo strategico nel limitare la perdita di suolo.
Una tradizione che a Cortona si tramanda da padre in figlio.
«Dobbiamo essere riconoscenti verso chi, ogni giorno, s’impegna a garantire la coltivazione degli olivi», afferma il sindaco di Cortona, Luciano Meoni.
«Le implicazioni che riguardano il mantenimento degli oliveti sono, infatti, numerose. Queste piante, insieme ai muri a secco e ai campi coltivati, rappresentano un elemento caratteristico del paesaggio della Valdichiana e, appunto per questo, costituiscono un valore importante, sia agricolo, sia di conservazione ambientale.
L’amministrazione comunale – conclude Meoni – farà il possibile per incoraggiare questo genere di attività».
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