Continua la battaglia del “Comitato Alta Tensione” contro la costruzione dell’elettrodotto “Monte San Savino-Santa Barbara”. Tra dibattiti in giro per la Provincia e intervento della Regione, il territorio savinese è quello dove regna sovrana l’indifferenza. Una situazione paradossale, come fa sapere uno dei fondatori del Comitato, Bob Monroe: “Monte San Savino rimane quasi isolato dalla nostra battaglia – ammette – Ho provato a mandare lettere di sensibilizzazione alla questione ambientale a qualche agriturismo della zona, la cui area è interessata al progetto, ma non ho ricevuto nessuna risposta, alcun riscontro”.
A Monroe è arrivata anche qualche mail da cittadini savinesi preoccupati o totalmente contrari alla costruzione dell’elettrodotto: “mi chiedono – dice Monroe – quali strumenti possono utilizzare per esprimere la propria contrarietà e cercare di bloccare il progetto, ma non passano mai all’azione, neppure cercando la petizione per la raccolta delle firme. Sono sicuro che non è neppure semplice la situazione per un comune come Monte San Savino, che al momento è commissariato”.
Pensare che alla fine di marzo “Terna” ha depositato presso gli uffici comunali il progetto e la variante, sulla base della richiesta dell’Amministrazione d’intervenire con una modifica al piano originario per “mitigare” la stazione elettrica dalla quale prende origine l’elettrodotto. Oltre al mascheramento della stazione elettrica attraverso la costruzione di collinette artificiali, è previsto l’interramento della linea a 132 chilovolt, “ma rimangono comunque escluse da questa operazione, quelle a 380chilovolt, più potenti e quindi più dannose” precisa Monroe, il quale ci ha comunque fornito la foto (vedi sopra) delle strutture d’interramento dei cavi, eseguite nel territorio fiorentino.
L’interramento dovrebbe avvenire sotterrando un prefabbricato di cemento vuoto, al cui interno passano le linee elettriche. Tale prefabbricato viene chiuso da “coperchi” fatti dello stesso materiale e che vanno poi a formare, nel loro insieme, una pavimentazione, ricoperta infine dalla terra. “Un lavoro relativamente semplice – rende noto Monroe – capace di azzerare i campi magnetici. L’unico neo è il costo chiaramente più alto della linea a tralicci. Sta di fatto che è ancora difficile trovare stime affidabili sulla loro spesa”.
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