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Monte San Savino: grande successo per il convegno sul Turismo

Grande successo ieri (giovedì 22 marzo) a Monte San Savino per il convegno su città e turismo organizzato dalla Confcommercio e dall’Amministrazione Comunale savinese. In Palazzo Galletti sala gremita di imprenditori della ricettività e di referenti delle amministrazioni da tutta la Valdichiana, per capire come strutturare al meglio il proprio lavoro alla luce del nuovo testo unico sul turismo approvato dalla Regione Toscana nel dicembre scorso. Tra i protagonisti dell’incontro l’assessore regionale al turismo Stefano Ciuoffo e il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni con il sindaco di Monte San Savino Margherita Scarpellini e l’assessore comunale alle attività produttive Nicola Meacci.  “Questo convegno è nato per rispondere ad alcuni interrogativi sul futuro delle nostre comunità ed è un momento importante di confronto tra amministrazioni locali e imprese private”, ha spiegato in apertura dei lavori il sindaco di Monte San Savino Margherita Scarpellini, “il turismo è un tema che ci sta a cuore e abbiamo l’esigenza di capire cosa fare per cogliere ogni opportunità di sviluppo, partendo dalla valorizzazione della nostra cultura e delle nostre tradizioni”.
“Stiamo costruendo”, ha dichiarato l’assessore regionale al turismo Stefano Ciuoffo, “un telaio nel quale innestare la comunità d’impresa e il sostegno del soggetto pubblico, cercando di ottimizzare la complessità di questo mondo, che viene spesso considerato un campo d’azione facile, dove la semplice bellezza dei luoghi basta per essere attrattivi e competitivi. Invece non è così e stiamo lavorando per aggiungere professionalità al settore, attirare investimenti, ottimizzare la qualità della nostra offerta turistica e del sistema ricettivo. Alla bellezza che caratterizza la nostra regione, insomma, dobbiamo unire il valore aggiunto della competenza, della capacità di fare impresa e fare sistema, ottimizzando le risorse e cogliendo da protagonisti ogni spazio che il mercato ci offre”. L’assessore ha quindi ricordato che la nuova  legge regionale offre a gruppi di Comuni omogenei – per vicinanza geografica o culturale – la possibilità di includere gli elementi di attrazione dei loro territori in prodotti turistici unitari, da affidare poi all’agenzia regionale Toscana Promozione per la promozione e vendita.
“Per troppo tempo si è guardato al turismo come ad un passatempo, ma vi assicuro che a divertirsi sono solo i turisti”, ha sottolineato il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni, “gli operatori devono lavorare seriamente per stare sul mercato, così come i colleghi degli altri settori. Ecco perché abbiamo sempre rivendicato per il turismo lo status di attività produttiva, togliendolo dal binomio con la cultura che spesso lo ha mortificato. Poi vanno sfatati altri falsi miti, come quello dell’autoreferenzialità: essere belli non basta più ad attirare, dobbiamo sforzarci di dar loto motivi validi per venire qui”. Il direttore di Confcommercio Toscana ha poi ribadito la necessità di norme chiare e certe per salvaguardare la concorrenza leale: “fare impresa oggi in Italia è sempre più difficile per tanti motivi, gli imprenditori hanno bisogno almeno di poter contare sulle stesse regole per uno stesso mercato. No all’abusivismo e alla concorrenza sleale che mette in scacco le aziende e toglie ricchezza e occupazione”.
Il convegno ha visto anche l’intervento dell’assessore alle attività produttive di Monte San Savino Nicola Meacci , che ha ricordato le tante iniziative messe in campo per animare il calendario annuale. Per la parte tecnica sono intervenuti Stefano Romagnoli, dirigente del Settore Promozione economica, legislazione turismo e commercio della Regione Toscana, l’istruttore direttivo del SUAP savinese Renato Salvini e la responsabile dell’area turismo di Confcommercio Laura Lodone, che ha sottolineato, tra le altre cose, l’importanza della comunicazione dei dati statistici: “le strutture ricettive hanno l’obbligo per legge di comunicare al Comune capoluogo i numeri di arrivi e presenze, ma solo il 40% lo fa. Gli altri vedono quest’obbligo come un’ennesima incombenza burocratica e non si rendono conto che non rispettandolo fanno dispetto a se stessi e al territorio. Dalla comunicazione emerge l’unico dato ufficiale sul turismo, su cui si basa tutto, dalla pianificazione dei servizi per residenti e turisti alla mobilità pubblica, fino agli investimenti dei tour operator”. E, come ha detto il dirigente Stefano Romagnoli, se nel 2017 la provincia di Arezzo segna un -16% di presenze turistiche è solo perché tante strutture non hanno comunicato arrivi e presenze.  Davvero un clamoroso autogol.
Ufficio Stampa

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