E’ stato avviato nelle settimane scorse in via sperimentale un progetto che coinvolge le Mense delle Scuole Cortonesi.
In particolare i soggetti coinvolti sono la ditta “Progetto Alfano” che gestisce il servizio e la Caritas parrocchiale di Camucia, e prevede la consegna di derrate alimentari prossime alla scadenza, e quindi non utilizzabili in tempi utili dal servizio mensa, ma assolutamente commestibili e usufruibili da tutti, alla stessa Caritas che poi attraverso i propri canali li distribuisce alle famiglie bisognose del territorio.
Il progetto, al momento sperimentato solo con la Caritas parrocchiale di Camucia, verrà esteso nelle prossime settimane a tutte le altre Caritas comunali.
“Si tratta, dichiara il Sindaco di Cortona Francesca Basanieri, di un’azione che abbiamo sostenuto fin dalla firma del contratto con la ditta “Progetto Alfano”, che si è resa subito disponibile ed ha immediatamente colto il valore di questo progetto.
Nei giorni scorsi è stata effettuata la prima consegna. I prodotti interessati sono, naturalmente, quelli confezionati, non aperti e non cucinati. Tutti rispettano gli alti standard qualitativi previsti e sono rispettosi del capitolato che regola il contratto per il servizio mensa del comune di Cortona.
Nelle settimane scorse anche grandi catene di distribuzione in grandi paesi occidentali, come il Regno Unito, hanno avviato questo tipo di percorso.
Lo spreco alimentale, prosegue il Sindaco di Cortona Basanieri, è una vera piaga della nostra moderna società.
Nel nostro paese ciascuno di noi ogni giorno spreca alimenti per una media di 960 Kilo Calorie, circa un terzo del fabbisogno quotidiano di un adulto. Un valore altissimo e preoccupante, che supera quello già elevato a livello mondiale.
Lo spreco alimentare non è solo un dramma sociale, ma anche ambientale: secondo i dati contenuti nel primo rapporto tecnico realizzato dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), e lo conferma il fatto che nel 2016 ha prodotto emissioni di gas serra per oltre il 7% di quelle globali.
Nel nostro piccolo, conclude Francesca Basanieri, come comunità dobbiamo dare dei segnali di responsabilità e rispetto per l’ambiente e per i nostri concittadini meno fortunati. Spero che questo progetto aldilà dei risultati che oggettivamente porterà sia anche di esempio e modello per molti e ci spinga ad un maggior rispetto delle risorse a nostra disposizione.”
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