Il centro di Terontola è stato lo scenario prescelto questa mattina per una maxiemergenza. Una esercitazione voluta dalla centrale operativa del 118, dai vigili del fuoco, dal comune di Cortona e dalla Protezione civile della provincia di Arezzo, nonché dalle misericordie, dalle pubbliche assistenze e dalla Croce Rossa che ha fornito anche il proprio gruppo regionale di “attori” che hanno reso l’intera operazione fortemente veritiera.
Una simulazione necessaria per addestrare il personale e per testare le capacità operative e organizzative di fronte ad eventi, per fortuna rarissimi, ma non impossibili. Un modo, forse l’unico, per verificare non solo sul piano teorico, ma su quello pratico, le azioni giuste da compiere, le difficoltà da superare, i gap ancora da riempiere e coordinare.
Non esistono nella realtà maxieventi uno uguale all’altro, ma il continuo esercizio, le frequenti simulazioni, consentono di adeguare protocolli e attrezzature, nonché la preparazione di uomini e donne, ma anche della stessa popolazione.
A Terontola è stato simulata una fuga di gas con conseguente esplosione all’intero di un circolo ricreativo, pieno di persone. L’esplosione avrebbe coinvolto, nella distruzione di muri e coperture, anche un vicino deposito con un deposito di cianuro.
60 persone, tutti volontari della Croce Rossa provenienti da tutta la Toscana, ormai “specializziate” in questo tipo di recita, si sonbo fati trovare all’interno e all’sterno dell’edificio (messo a disposizione dal comune di Cortona) nelle condizioni più disparate e diverse. C’erano 4 vittime e gli altri tutti feriti, dai più leggeri ai più pesanti. Truccati di tutto punto, con sangue,m fratture e soprattutto capaci di recitare da professionisti un ruolo da “ferito”, con i lamenti, il panico, le reazioni inconsulte.
Dal momento che è scattato l’allarme nella zona è iniziato l’arrivo dei mezzi di soccorso.
I primi a giungere i vigili del fuoco, anche perche chi aveva dato l’allarme aveva comunicato che in zona c’era un forte odore di gas e difficoltà a respirare.
I primi pompieri arrivati (da Tavarnelle), hanno subito accertato che si trattava di gas e poi anche di cianuro, facendo scattare così un allarme ancora più elevato e isolando la zona. Sul posto sono stati fatti confluire mezzi speciali per poter operare in presenza di contaminazione grave. E gli stessi mezzi del 118 che intanto arrivavano, dovevano attendere per soccorrere i feriti che i vigili del fuoco adottassero le misure anche a tutela degli stessi soccorritori. Il tutto mentre i lamenti dei feriti (tra loro anziani, giovani, passanti, un uomo in carrozzina, una donna incita, dei religiosi) si facevano pesanti e inquietanti. La popolazione veniva avvertita di restare in casa e non aprire le finestre. E difficile diventava anche il tentativo di tenere lontani curiosi e parenti accorsi alla notizie dello scoppio.
I vigili del fuoco sono giunti anche da Arezzo complessivamente con una decina di mezzi e tanti uomini. Il 118 ha mobilitato quasi trenta ambulanze, ma anche i mezzi per intervenire in presenza di sostanze nocive (in questo caso il cianuro) e con la collocazione di una tenda per la decontaminazione e più lontano di un Pma, il Punto medico avanzato in grado di dare le prime cure e gestire l’invio dei feriti negli ospedali più idonei. Tutto questo mentre le centrali di vigili del fuoco e 118 coordinavano arrivo e partenze dei mezzi e dei materiali che continuamente venivano richieste dal posto.
Una operazione complessa, andata avanti per quasi quattro ore.
Nel frattempo decine di osservatori di vigili del fuoco e 118 filmavano e annotavano ogni mossa. Materiale che sarà poi esaminato e discusso con gli operatori per valutare ciò che è stato adeguato e ciò che va corretto.
Fondamentale è risultata la collaborazione della protezione civile della provincia e del personale del comune che nella circostanza avevano il compito di dare supporto alle popolazioni e agli stessi soccorritori, nonché a gestire l’afflusso dei cittadini nella zona.
Terontola ha vissuto con grande interesse questa esercitazione. Alle prime sirene anche con qualche apprensione, ma in pochi attimi tutti erano informati che si trattava di una maxiesercitazione. Sotto “pressione” anche gli ospedali della zona, dove realmente sono stato portati i “feriti”.-
Una esercitazione svoltasi mentre sia i vigili del fuoco che il 118 continuavano regolarmente la loro opera sul territorio per gli interventi che si rendevano reali.