“Guardare…vedere….e Cortona disse guardami!” parafrasando il titolo della sua Mostra fotografica, inaugurata, a Palazzo Casali, venerdì 5 ottobre e aperta al pubblico fino al 23, potremmo sintetizzare in queste parole l’incontro, di 40 anni fa, tra Maria Emanuela Vesci e questa città.
Notaio, Assessore alla Cultura e al Turismo, vice Sindaco … Maria Emanuela Vesci è stata e resta per i cortonesi quella magnifica “visionaria” che, negli anni ’70, contribuì a sprovincializzare Cortona ritagliandole un ruolo da protagonista nel mondo della cultura internazionale.
”Eravamo un gruppo di giovani-” ricorda Tito Barbini, Sindaco appena 23enne di quegli anni ’70 “che sentivano l’esigenza di un cambiamento profondo della città. C’erano Vittorio Vigorita, Giustino Gabrielli, Italo Monacchini e poi c’era Emanuela Vesci, il Notaio di fresca nomina, colta intellettuale borghese, ma senza prosopopea, che seppe guardare oltre la normalità di una cittadina di provincia, condividendo la nostra visione del nuovo ruolo da attribuire al centro storico”
Confermata, fino all’85, nel suo incarico alla Cultura e al Turismo anche dal successore di Barbini, il Sindaco Ferruccio Fabilli, Maria Emanuela Vesci “sprovincializza Cortona” come ci racconta Alfredo Gnerucci “con artisti noti a livello internazionale come Luigi Nono, Franco Donadoni, con l’arte contemporanea di Cascella e Dorazio, la grande mostra di Gino Severini e quella di Nino Franchina”
Suo il merito di aver rilanciato il teatro a Cortona con la stagione delle grandi prime, di Lavia e del suo Amleto.
Oggi, con l’acronimo di MEV, taglia il nastro della sua Mostra fotografica al MAEC.
In esposizione le fotografie raccolte nei suoi numerosi viaggi in giro per il mondo. Immagini che fissano particolari geometrie, oggetti della quotidianità, luoghi di storia secondo un modo di vedere la realtà fatto di piccoli dettagli che, attraverso il suo obiettivo rivelano una propria consistenza visiva.
La città si stringe intorno a lei, nell’occasione della esposizione dei suoi scatti “folli” (come lei stessa li definisce) in un abbraccio caloroso e sincero che parla di amicizia, rispetto, riconoscenza reciproca.
Dalla memoria di quegli anni a Cortona emerge “il fascino di una donna magnetica, di grande eleganza, cultura, classe e umanità” così la ricorda Antonella Marri nel periodo in cui la Vesci aveva il suo studio nel palazzo di famiglia, in Rugapiana.
“Gli anni di una Cortona… da bere!” così li definisce Mirella Antonielli Marucelli “quelli dell’inizio del turismo delle mostre in città”
“Gli anni in cui Mitterand frequentava Cortona e con lui buona parte dell’Intellighenzia europea” aggiunge Luciano Sansone “anni in cui Cortona aveva ancora viva la sua identità!”.
Nel suo intervento di saluto, all’inaugurazione della Mostra, a Palazzo Casali, il Sindaco Francesca Basanieri non ha mancato di sottolineare come Maria Emanuela Vesci abbia “fatto la storia di Cortona”.
“Grazie a lei Cortona ha saputo trasformarsi nella città speciale del pensiero e della cultura” ha detto Albano Ricci, anche lui Assessore alla Cultura e al Turismo fino a febbraio 2018, oggi Segretario Provinciale del PD.
ONTHMOVE ha collaborato alla realizzazione della mostra e MEV diventa nel 2018 primo socio onorario dell’Associazione.
Da Antonio Carloni e da ONTHEMOVE un “grazie!”, innanzitutto, a Maria Emanuela Vesci “che con la sua visione lungimirante ha disegnato la Cortona di oggi. Lavoriamo nel solco scavato da lei e con lei auspichiamo una proficua e longeva collaborazione”
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