Marciare sui percorsi di San Francesco.
Non ho resistito !
Per uno come me, che quando vado al Convento della Verna e’ come essere a casa ed ha due figlie di nome Chiara ed Agnese, vedere alloggiare e sfilare per Castiglioni piu’ di 200 ragazzi, accompagnati da un incredibile numero di frati e suore dell’Ordine Mendicante dei Minori, e’ stato impossibile non seguire il mio istinto ed accodarmi e questa colonna umana, serena e felice, nel percorso che ha fatto nel comune dove risiedo per raggiungere Arezzo.
E’ stata una esperienza breve, ma intensa perche’ non capita tutti i giorni di vedere per il paese cosi’ tanti giovani, frati e suore per una esperienza comunitaria di condivisione e testimonianza di sentimenti di fede e sopratutto di accompagnarli per sentire il profumo delle loro parole e la vivacita’ serena dei lori volti,
Dalla palestra delle scuole di Via Ghizzi, dove sono partiti alle ore 7.00 di mattina dopo il saluto del Pievano Don Alessandro Bivignani, li ho accompagnati fino al confine di Vitiano conversando con molti ma sopratutto con Fra’ Francesco del Convento del Monte alle Croci di Firenze (per intenderci quello sopra piazzale Michelangelo) a cui ho fornito anche opportune informazioni per come affrontare la salita da Rassina al Sacro Monte su cui, per esperianza vissuta, ero piu’ informato io di Lui.
Come dicevo una bella e semplice testimonianza che ho vissuto anche con un po’ di dispiacere perche’ mi e’ sembrato di essere la mattina il solo castiglionese presente alla marcia e soprattutto perche’ marciare per le strade con Tir e traffico affiancati non e’ il meglio per la sicurezza.
Su questa ultima considerazione spero che l’Amministrazione comunale impegnata con intensita’ con l’assessore Devis Milighetti sulla realizzazione del percorso della Via Romea Germanica proceda con ancor piu’ forza per realizzarlo e mettere in sicurezza pedonale questo tracciato.
Spero che la Marcia si ripeta nel prossimo anno e, come ho detto a Fra Francesco, che gli organizzatori si impegnino a coinvolgere in ogni comunita’ attraversata persone che vogliono vivere, in un breve affiancamento nel percorso, il senso di questa collettivita’ di pellegrini viaggianti in modo da essere non solo spettatori ma interpreti.