In una Piazza delle Logge stracolma di gente, intorno alle 23 si è consumato l’ultimo atto della Maggiolata edizione n. 80. Il Presidente della omonima Associazione, Massimo Casini, ha letto il verdetto della Giuria, che ha decretato l’assegnazione del primo posto nella graduatoria di merito al Rione Porta San Giusto.
Si conferma dunque vincente questo Rione, che ha proposto un carro di straordinaria bellezza, sicuramente molto raffinato e carico di suggestioni, di fatto molto in sintonia con il tema assegnato quest’anno dal Comitato organizzatore: “80 anni di Maggiolata”. A distanza neanche di dodici mesi, continua così la striscia vittoriosa del popolo nero bianco, ieri sera in preda a un vero e proprio delirio identitario grazie ai ripetuti successi nella singolare battaglia tra i 4 Rioni della Festa lucignanese. Il risultato positivo certifica ancora una volta una capacità organizzativa notevole ed un approccio in cui sono evidenti valutazioni e proposte che declinano perfettamente i canoni stessi della Maggiolata, attraverso una loro singolare rilettura che ne attesta un livello di studio davvero alto e ne sviluppa con sorprendente creatività le forti connotazioni di festa popolare, di evento capace di suscitare emozioni a getto continuo, di grande appuntamento con la memoria più felice di una intera comunità.
Da questi presupposti nasce e si realizza da qualche tempo un metodo di lavoro che è giustamente premiato. Il progetto del carro trova la sua naturale rispondenza in un continuo riferirsi alla storia della Maggiolata, ai suoi valori di riferimento come il richiamo alla tradizione o alle sue stesse peculiarità culturali che devono essere tutelate e protette, quasi fossero un prezioso tesoro che va comunque custodito e valorizzato.
Chiara Nocciolini e Sara Violi, le due donne che sono alla guida del Rione Nero Bianco, pur nella felicità dei momenti immediatamente successivi alla proclamazione della vittoria, confermano la validità di una proposta operativa che non si limita solo al mero riordino delle funzioni interne alla vita della contrada, ma si esplicita ogni giorno in una intensa attività di ricerca, di analisi e di studio. “Per questo Rione” di dicono entrambe “dovremmo parlare di un approccio culturale molto forte, che non conosce sosta. Forti dell’esperienza acquisita in questi anni, siamo già proiettati sulle sfide future dove porteremo la nostra creatività e quella forte impronta innovativa che è una nostra caratteristica riconosciuta.”
In verità, l’uso di materiali non tradizionali nella realizzazione dei carri e la capacità di misurarsi su temi e soluzioni finora non sperimentate (l’uso, ad esempio, della tela di juta per rivestire il mantice della stessa fisarmonica nel carro di questa edizione o la presenza di un simbolo di rara efficacia descrittiva come la donna albero, mutuata da un esplicito riferimento al canovaccio del “Calendimaggio”), ma anche la voglia di provocazione come nel caso dell’accostamento alla grande lezione metafisica di De Chirico dello scorso anno testimoniano in maniera assolutamente credibile di un processo creativo che parte e si definisce puntando ad un recupero tutt’altro che scontato della dimensione culturale della Maggiolata. Tutto ciò, alla luce di attente riflessioni su un’idea della Festa che unisca in qualche modo il proprio antico legame con il territorio e la sua innegabile carica emozionale. Dovremmo, in buona sostanza, parlare – a proposito del Rione Porta San Giusto e della sua vittoria nella edizione n. 80 della Maggiolata – di un trionfo annunciato. Ha vinto quindi con merito un carro che fa delle simbologie della grande cultura popolare locale e toscana un segno evidente, un riferimento obbligato.
Onore dunque al Rione Porta San Giusto, ai suoi dirigenti e, in particolare, al magico trio di progettisti, gli architetti Stefano Cresti, Katia Petruzza e Luca Tedeschi, artefici di un successo che certifica la qualità di un lavoro costruito nel tempo.
E altrettanti meriti dovremmo riconoscerli ai restanti Rioni di Lucignano, che hanno saputo presentare in occasione di questa straordinaria edizione della Maggiolata dei carri sicuramente suggestivi, apprezzati da un pubblico sempre più numeroso ed entusiasta presente alle tre canoniche sfilate del 21 e 23 maggio e del 4 giugno.
Il tripudio del popolo nero bianco, dopo la lettura del verdetto della Giuria, è proseguito sino a notte fonda con un coinvolgimento impressionante di centinaia e centinaia di persone, tra i giochi di luce del Dj set allestito in Piazza delle Logge. Giusto epilogo ad una manifestazione tanto vissuta e partecipata.
Adesso cala il silenzio sulla Festa di Lucignano, quest’anno particolarmente lunga. E’ il momento di riflettere su tanti dettagli di una manifestazione che ha raggiunto un livello organizzativo e di gradimento mai toccato nella sua lunga storia. I prossimi mesi – siamo pronti a scommettere – saranno quasi certamente dedicati a valutazioni di merito molto stringenti e di estrema attualità, che andranno ad incidere sul futuro stesso di questo magico evento.
Guido Perugini
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