L’Universo non è solo luce, ma anche suono

“E Nulla fu più come Prima”

Da questa colossale e smisurata affermazione di Galileo Galilei che esplicita e conferma, in modo fermo e grandioso, la teoria copernicana eliocentrica attraverso le osservazioni astronomiche da lui fatte con il primo telescopio,

la scienza diventa LIBERA,

rompendo le catene con cui, dogmi, credenze ed ignoranza teologica, la incatenavano da secoli.

E’ da questo momento che la ricerca scientifica si appropria di uno del piu’ grandi strumenti il cui uso era impedito

IL DUBBIO

Che come mi rammento scrisse B. Brech nella sua poesia “In Lode al Dubbio”

Sia lode al dubbio

Oh quanta fatica ci volle per conquistare il principio!

Quante vittime costò!

Com’era difficile accorgersi

che fosse così e non diverso!

Con un respiro di sollievo un giorno

un uomo nel libro del sapere lo scrisse.

Quell’uomo era anche Galileo che mise in moto lo strumento del dubbio facendo nascere la scienza moderna e da quel momento l’ignoranza non ebbe piu’ spazio nella conoscenza scientifica dell’umanita’.

Parto da queste mie riflessioni, prese dall’a prima esposizione del Prof, Coccia per descrivere l’incontro scientifico musicale

“Note nel cosmo – corrispondenze tra musica e scienza”

che la Fondazione Nicodemo Settembrini, in collaborazione con Comune di Cortona e Accademia degli Arditi, ha presentato sabato 18 Novembre alle ore 17 al Teatro Signorelli di Cortona.

Il Prof. Eugenio Coccia, Rettore del Gran Sasso Sciense Institute e

la Maestra Luisa Prayer, Direttrice Artistica dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese ed eccelsa pianista,

hanno presentato una affascinante riflessione musicale-scientifica sulla conoscenza scientifica dell’universo.

L’incontro, avvenuto in un gremito teatro, si e’ sviluppato sul filo del tema della trasformazione della conoscenza astronomica di tipo visivo attraverso la luce degli astri all’ultima frontiera attraverso la registrazione delle onde gravitazionali, registrate per prime in italia presso l’E.G.O. di Cascina (PI)e che dimostrano che :

“l’universo non e’ solo luce ma anche suono”

Il prof. Coccia raccontato con semplicita’, ed anche apprezzata teatralità consona allo scenografico teatro Signorelli, lo sviluppo dell’astronomia attraverso la descrizione di quattro geni che hanno illuminato questa scienza.

Galileo Galilei – Il primo che indirizzo il telescopio verso lo studio della volta celeste e confermo’ la teoria copernicana.

J. Fraunhofer – costruttore di lenti che scopri’ le righe di assorbimento dello spettro della luce proprio di ogni materiale che permettono di determinare la composizione di ogni astro.

Henrietta Swan Leavitt – Astronoma americana sordomuta che riusci a scoprire la pulsazione luminosa di alcune categorie di stelle ed attraverso questa pulsazione risci’ a determinare una formula che ci permette di calcolare la distanza di stelle e galassie.

Per ultimo Albert Einstein – che formulando la teoria della relativa’ permise di rappresentare un universo curvo in cui non solo la luce ma anche le onde non si muovevano in linea retta ma come percorrendo una sfera.

E questa ultima teoria che e’ stata confermata dalla registrazione delle onde gravitazionali a Cascina che hanno fatto conoscere fenomeni nello spazio, in cui la luce non poteva trasmettersi.

Ecco questo e’ il suono dell’universo !

Ed ogni fenomeno astronomico, come la fusione di stelle o buchi neri, e’ da noi oggi registrabile ed ascoltato in modo paragonabile ad una sequenza di note musicali.

E quando si arriva a descrivere i suoni non si puo’ non parlare di armonia musicale come e questo e’ stato il compito della serata della pianista Luisa Prayer, che ha meravigliosamente accompagnato, con descrizioni e composizioni musicali dei geni della musica classica scelte con coerente consonanza al tema, questo viaggio nella conoscenza astronomica in cui sappiano che :

“L’universo ha avuto un inizio ma non sappiamo quale e’ la sua fine”