Domenica 29 gennaio festa grande a Lucignano. E’ un giorno speciale per una coppia di sposi che festeggia in questa occasione ben 60 anni di matrimonio. Giuseppe Roggi e Rosa Farsetti celebreranno l’eccezionale anniversario della loro unione coniugale attorniati da parenti ed amici e congratulati da una infinita schiera di amici che vorranno condividere con loro questo splendido momento di gioia.
Va detto peraltro che entrambi gli sposini arrivano a questo appuntamento in condizioni di salute davvero ottime.
Lui, Beppe, è ancora un giovanotto molto prestante e sempre attivo nelle sue giornaliere occupazioni (la cura dell’orto), pronto a seguire con grande interesse le sue passioni sportive (la Fiorentina e la squadra locale di calcio, ma anche il ciclismo con una preferenza speciale per il campione dei giorni nostri Vincenzo Nibali).
Lei, la Rosina, tradisce un fascino naturale che il tempo non ha per niente scalfito. Una bella signora, insomma, sempre molto elegante e dal portamento raffinato, particolarmente attratta dalla vita sociale del paese (non è raro vederla frequentare il circolo AUSER).
Le nozze di diamante di questa coppia sono dunque un avvenimento che in qualche modo coinvolge l’intera piccola comunità lucignanese. Ovviamente, la figlia Wilma e il nipote Francesco, unitamente ad Ivo Civitelli, il compagno di Wilma, sono i primi ad essere impegnati nei laboriosi preparativi di una festa memorabile che giustamente rende onore alla longevità di una unione, assolutamente ragguardevole.
Il lontano 26 gennaio 1957, nella chiesa parrocchiale di Pieve Vecchia, Rosa e Beppe pronunciarono il fatidico Sì. 60 anni dopo, eccoli di nuovo a rinnovare – con la stessa emozione e con la bonomia che sempre li accompagna – le loro promesse di matrimonio.
Auguri, dunque, di tanta prosperità a questi meravigliosi sposini! Ancora tanti, tanti anni di unione felice da parte della gente di Lucignano che domenica prossima si stringerà con affetto intorno a Beppe e Rosa nel giorno che ricorda una storia d’amore che ancora continua.
Guido Perugini