Si aprirà il prossimo 23 maggio “Luci dalle tenebre. I lumi nel mondo etrusco”. E’ la nuova proposta culturale che il MAEC e l’amministrazione comunale di Cortona hanno deciso di proporre al grande pubblico.
La mostra, che è stata presentata al pubblico in occasione dell’evento “Colazione al Museo” il primo dell’anno, illustrerà nella prestigiosa cornice del MAEC, che conserva forse il più stupefacente e prezioso strumento di illuminazione artificiale antica, il celeberrimo lampadario etrusco in bronzo, le tecniche di illuminazione naturale e gli strumenti di illuminazione artificiale usati dagli Etruschi, avvalendosi della collaborazione di docenti dei maggiori Atenei Italiani e di Studiosi di fama internazionale.
Si tratta della prima mostra dedicata all’illuminazione nel mondo etrusco.
L’evento si configura pertanto come altamente innovativo ed unico nel suo genere, non solo per il tema proposto, ma anche per la qualità dei reperti che verranno esposti, provenienti dai più prestigiosi musei etruschi, in particolare dal Museo Acheologico Nazionale di Firenze.
“Gli Etruschi affascinano da sempre il grande pubblico ad oltre tremila anni dalla loro origine, per l’aura di mistero che avvolge la loro storia e per il ruolo di preminenza che ebbero sulla cultura di Roma antica”, spiega Paolo Bruschetti vice Lucumone dell’Accademia Etrusca di Cortona. “Le esposizioni organizzate negli ultimi anni al Museo dell’Accademia Etrusca di Cortona hanno riscosso un indiscusso successo internazionale, contribuendo a diffondere la conoscenza del popolo etrusco a livello scientifico e divulgativo”.
La luce si configura da sempre come una imprescindibile esigenza del vivere quotidiano dell’uomo, oggi disponibile sotto forma di energia in continua evoluzione e lo studio dei sistemi di illuminazione usati in ambito etrusco non è mai stato affrontato prima d’ora in maniera organica in studi di carattere scientifico e soprattutto in un’esposizione dedicata al grande pubblico”.
“Il progetto favorirà un notevole avanzamento nel campo della conoscenza della società etrusca in ambito internazionale – spiega ancora Bruschetti – ma soprattutto permetterà al grande pubblico di conoscere i modi e i tempi con cui i nostri avi illuminavano le loro abitazioni in modo ecologico ed ecosostenibile attraverso l’uso di risorse rinnovabili. In un mondo moderno sempre alla ricerca di fonti energetiche ecocompatibili, il paragone con il mondo antico potrebbe permettere il recupero di quei concetti di sostenibilità e di rispetto per l’ambiente che erano alla base della cultura e della religione antica in generale ed etrusca in particolare, invitando i visitatori ad una profonda riflessione sui temi dell’ecologia mondiale”.
Il MAEC è da diversi anni tra i grandi protagonisti a livello mondiale dell’archeologia e della divulgazione scientifica nei confronti del grande pubblico. Di recente ha organizzato grandi mostre coinvolgendo musei di tutto il mondo, dal Musée du Louvre di Parigi al British Museum di Londra, al Museo Statale dell’Hermitage di San Pietroburgo con una media di pubblico di circa 30000 visitatori per ciascun evento.
Per far comprendere meglio a visitatori i concetti di ecologia ed eco compatibilità degli antichi sistemi di illuminazione verrà istituita una sezione didattica che, attraverso la creazione di copie tridimensionali degli strumenti da illuminazione, permetterà ai fruitori di capire la complessità tecnologica degli antichi sistemi di illuminazione.
Le repliche tridimensionali permetteranno anche di ricreare strumenti non conservatisi fino a noi perché realizzati in materiali estremamente deperibili (legno, cera) avvicinando non solo gli adulti, ma anche i bambini ai temi trattati.