Lfi Spa sempre più impegnata sul fronte dell’efficientamento energetico. Prenderà infatti il via a
breve un intervento di re-lamping delle stazioni che interesserà circa 270 lampade e corpi
illuminanti, consentendo una significativa riduzione dei consumi (circa il 40% a parità di
illuminamento) e dell’inquinamento luminoso. Oltre al risparmio in termini di costo dell’energia, il
re-lamping delle stazioni permetterà ulteriori economie grazie agli incentivi legislativi, in
particolare al conto termico che coprirà il costo della sostituzione delle lampade e ai certificati
bianchi che comporteranno contributi economici. Il primo step del progetto interesserà la stazione
di Lucignano, per poi estendersi a tutte le altre stazioni.
L’iniziativa è frutto del lavoro svolto in questi mesi, che ha portato ad effettuare una puntuale
analisi sui consumi di energia elettrica di Lfi, con l’obiettivo di individuare soluzioni tecniche per
incrementare l’efficienza energetica degli impianti in media e bassa tensione presenti sulle linee
ferroviarie gestite.
“Nell’ottica di incrementare sempre di più le proprie performance e migliorare i livelli di servizio, Lfi
ha condotto uno studio su come ottenere un risparmio energetico permanente – commenta il
presidente Maurizio Seri -. Tra gli obiettivi che vogliamo raggiungere, ci sono la riduzione dei
consumi con il conseguente abbassamento dei costi di gestione, l’ottimizzazione delle risorse a
nostra disposizione, l’incremento del tempo di “vita utile” degli impianti e la possibilità di accesso
agli incentivi legislativi previsti nell’ambito dell’efficientamento energetico”.
“In tale contesto – spiega ancora Seri – la diagnosi energetica sui consumi di energia elettrica ha
evidenziato che i consumi in bassa tensione sono per circa il 70% dedicati all’illuminazione. Il reLamping
delle stazioni andrà ad incrementare l’efficienza di questi sistemi attraverso la sostituzione
di tecnologie obsolete con lampade a Led”.
I dati
Dalla lettura della bolletta energetica di Lfi emerge che i consumi in questi ultimi anni sono pari ad
oltre 5 GWh/anno per una corrispondente spesa pari a 800 mila euro annui. Il 90% è a carico delle
due sottostazioni elettriche e la rimanente parte, relativa alla bassa tensione, risulta distribuita su
50 punti di fornitura con consumi tra loro molto diversificati. In conformità agli obblighi di legge,
sono state eseguite le diagnosi energetiche obbligatorie sia per gli impianti ferroviari che per i
veicoli. Nei rapporti di tali diagnosi, sono stati inseriti i possibili interventi per l’aumento
dell’efficienza energetica e per la diminuzione dei consumi energetici, inclusa l’analisi costi/benefici
di ogni singolo intervento: una prima sperimentazione effettuata ha evidenziato la possibilità do un
risparmio superiore a 90 Mwh/anno. Inoltre, nella presentazione del progetto per la richiesta dei
certificati bianchi al Gestore dei Servizi Energetici (GSE), sono state effettuate ulteriori
sperimentazioni per verificare l’efficacia del sistema e i risparmi garantiti, confermando i valori di
risparmio annuo ipotizzati in precedenza. Per quanto riguarda i certificati bianchi, la stima del
contributo economico ottenibile si attesta sui 30mila euro all’anno
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