Come annunciato ha avuto luogo questa mattina la simbolica protesta dei Sindaci della Provincia di Arezzo, legata all’iniziativa organizzata su scala nazionale dall’ANCI. Contro la manovra del Governo, per un nuovo rapporto fra Stato ed Enti locali: davanti alla prefettura aretina erano più di 20 i Sindaci (in certi casi rappresentati dai loro vice o da assessori) presenti con tanto di fascia. Tutti hanno stipulato una simbolica lettera di riconsegna delle loro deleghe in materia di anagrafe e stato civile; poi l’incontro con il Prefetto di Arezzo. Peccato che, seppur nata con intenti unitari, la manifestazione abbia ricevuto l’adesione dei soli Sindaci di centrosinistra, che peraltro nella nostra provincia sono la quasi totalità
A livello Toscano hanno aderito, secondo ANCI, circa il 90% dei Sindaci e il 70% di essi si è recato nelle Prefetture.
Sindaci e Anci ricordano che “è mancata con il Governo una forma di concertazione istituzionale improntata alla leale collaborazione” e ritengono che “i contenuti della manovra mortificano la dignità dei Comuni italiani eliminando sostanzialmente ogni forma di autonomia”. Inoltre “gli effetti della manovra sulla crescita saranno fortemente negativi e le regole del patto di stabilità impoveriranno ancora di più le imprese e le famiglie italiane”.
L’Anci ha già annunciato il ricorso alla Corte Costituzionale contro gli art. 4 e 16 (privatizzazioni/liberalizzazioni e piccoli Comuni) ed invitato i gruppi parlamentari della Camera di maggioranza e opposizione ad approvare un ordine del giorno per istituire una commissione mista e paritetica con la quale avviare il processo di riordino istituzionale e sulle regole del Patto di stabilità come già promesso dal Governo. E’ stata anche richiesta l’immediata convocazione di un incontro per discutere il DDL costituzionale sul pareggio di bilancio ed in materia di province.
Secondo Sindaci e Anci è necessario procedere “alla formulazione di 4 proposte per il rilancio del Paese da condividere con le Province e le Regioni, le parti sociali ed il Terzo settore in materia di riorganizzazione istituzionale; welfare, sociale e servizi; priorità della spesa ed infine crescita e nuove regole del Patto di Stabilità Interno