Puntuale come ogni anno, anche quest’estate è arrivato il campeggio di Diamo Gusto alla Vita che si è svolto nel bellissimo scenario dell’Eremo di Sant’Egidio nella montagna cortonese da lunedì 27 luglio a domenica 2 agosto 2015, e rivolto ai ragazzi che hanno frequentato dalla prima media alla prima superiore.
Il campeggio 2015, dal titolo: “Nutrire la vita…Laudato sì, mì Signore”, ha preso spunto dall’ultima enciclica di Papa Francesco “Laudato Sì” che tratta temi importanti e attuali come l’ecologia e la tutela dell’ambiente per arrivare all’uomo e al suo ruolo di responsabilità e di custode del creato.
Un’altra fonte di ispirazione per il campeggio di quest’anno è stato ExpoMilano 2015 “Nutrire il pianeta – Energia per la vita”, che ha fatto da cornice alla settimana trascorsa insieme: ogni giorno infatti “entravamo” in un padiglione, cioè il tema della giornata trattato da un ospite ogni giorno diverso.
Con gioia ed entusiasmo i ragazzi hanno trascorso giorni spensierati tra giochi, attività e riflessioni su tanti argomenti. Il campeggio è da sempre un’occasione importante per vivere un tempo prezioso con Dio e con i propri coetanei, accompagnati dalla nostra preziosa guida spirituale Don Jean Marie e da noi animatori sempre più motivati nello stare accanto ai ragazzi nel loro cammino di crescita. Da tredici anni organizziamo il campeggio a Sant’Egidio, ma ogni volta cerchiamo di dare il nostro massimo per rendere unica questa esperienza.
In questa settimana abbiamo cercato di approfondirne il senso del “nutrire la vita” in tutti i suoi aspetti, non solo come bisogno fondamentale legato alla sopravvivenza, ma anche come processo di educazione e formazione integrale che riguarda tutta la persona e la società.
I molti e graditi ospiti che sono venuti a trovarci all’Eremo quest’anno ci hanno aiutato a capire di più e con esempi concreti, le tematiche non sempre facili che abbiamo trattato: da Federico e Stefano, due cari amici della Fraternità della Speranza con cui abbiamo affrontato il tema del nutrire l’anima, alla Gifra, la Gioventù Francescana, che ci ha parlato dei problemi legati alla nostra terra e poi Alessandro e Debora di Caritas Arezzo che ci hanno illustrato le numerose povertà che ci troviamo ad affrontare oggi. E’ venuto a trovarci anche Alessio e Irene per farci riflettere su come, anche se tanto diversi e lontani, noi uomini possiamo essere davvero uniti. Infatti raccontandoci dei loro progetti portati avanti con l’associazione “GLI AMICI DI UTANGE” ONLUS, a riflettere su come gli uomini sono davvero tutti uguali, in qualsiasi latitudine del mondo si trovino perché hanno gli stesssi sorrisi e gli stessi sguardi, ma anche sogni e bisogni preziosi e a cui siamo chiamati ad essere responsabili. In questo senso è stato molto interessante anche la testimonianza che Don Jean Marie ha fatto della propria esperienza in Congo, in particolare con l’associazione Amici di Moba.
Non è mancato il forte valore educativo dello sport con il CSI, il Centro Sportivo Italiano, con Paolo Casalini, un amico di Diamo Gusto alla Vita con cui collaboriamo ormai da qualche anno.
Il venerdì mattina abbiamo avuto il dono di tanti sacerdoti della nostra zona che hanno celebrato con noi il sacramento della riconciliazione: è stato bello ed emozionante vedere tanti ragazzi e giovani accostarsi con semplicità e gioia a questo momento così importante per la nostra crescita. E’ stato un momento di comunità ecclesiale in cui abbiamo sentito forte il sostegno e la presenza della chiesa.
Il penultimo giorno invece è stato interamente dedicato al tema del nutrire le nostre relazioni, con Barbara Peruzzi infatti ci siamo cimentati in un vero e proprio laboratorio teatrale che ha coinvolto tutti, animatori e ragazzi. L’ultimo giorno poi il momento delle conclusioni e della condivisione in cui abbiamo abbiamo ripercorso insieme la settimana appena trascorsa e abbiamo riflettuto ancora sul tema della scelta, e di come ciascuno di noi è chiamato ad essere protagonista positivo della propria vita. La Santa Messa conclusiva e il pranzo con le famiglie hanno fatto poi terminare in festa questa esperienza così bella.
Racchiudere il campeggio in queste poche righe non è cosa semplice perché è un’esperienza che va vissuta e respirata con il proprio cuore, in prima persona; una settimana davvero speciale che rimane nei ricordi dei tanti giovani che negli anni sono passati tra le mura dell’Eremo di Sant’Egidio e non possono non ricordarla con un sorriso.
Lucia Pareti