Rossella Brescia, Tosca d’Aquino, Roberta Lanfranchi e Samuela Sardo ci portano nella cucina di un ristorante gestito da 4 amiche, Ida, Ada, Leda e Dada. Quattro donne provenienti da quattro diverse regioni italiane, Puglia, Campania, Lombardi e Lazio, che, inseguendo il sogno di una stella Michelin da “accendere” sull’insegna del loro locale, portano tra i fornelli il meglio della loro cucina tradizionale ma anche il proprio vissuto.
Si raccontano, si scontrano, si sostengono e si deridono, parlano del loro rapporto con gli uomini, Ada, Ida, Leda e Dada, ognuna conservando la propria parlata dialettale, ognuna attingendo alla saggezza delle rispettive terre d’origine.
Una pièce moderna, di sicura presa sul pubblico, di cassetta, che trae ispirazione da due grandi passione degli italiani, mangiare e ridere.
Una commedia senza troppe pretese che nasce da un’idea di Massimo Romeo Piparo, regista, autore e produttore dei più grandi successi teatrali e televisivi degli ultimi anni, diventata testo teatrale attraverso la penna di Giulia Ricciardi, una delle più attive autrici “rosa” del momento”.
Il titolo ed il Cast c’erano, nella mente di Piparo, ancor prima che ci fosse il copione. Rossella Brescia, Tosca d’Aquino, Roberta Lanfranchi e Samuela Sardo: quattro diversi percorsi artistici ed una amicizia che le lega nella vita.
Per la D’Aquino, la Lanfranchi e la Sardo non si tratta del primo lavoro teatrale insieme, avevano già recitato in coppia in “Smetti di piangere Penelope” per la regia dello stesso Piparo. Ad accomunare la Lanfranchi e la Brescia, il lavoro in radio. Entrambe conducono programmi di musica ed intrattenimento radiofonico su RDS.
Sul palcoscenico di “Belle ripiene” si muovo con discreta sicurezza e non mancano di affiatamento ma le due ore di spettacolo (forse un po’ troppe!) vedono alternarsi momenti di gag vivaci, dentro e fuori la cucina, a pericolosi cadute di ritmo che rischiano di annoiare il pubblico.
La scenografia, con la cucina rotante di Teresa Caruso che troneggia al centro della scena, regala realismo alla piecè, insieme ai costumi di Cecilia Betona, alle luci di Daniele Ceprani, al suono di Lorenzo Lambiase e alle musiche originali di Emanuele Friello.
Non abbiamo propriamente avuto l’impressione che, le pietanze servite agli spettatori del Signorelli dalle cameriere Lanfranchi- Sardo, fossero state assemblate dalle cuoche D’Aquino – Brescia come le recensioni dello spettacolo, in giro per l’Italia dal 2018, lasciavano intendere.
A questo proposito, pare che le attrici abbiamo frequentato un corso di cucina professionale sotto la guida dello Chef Fabio Toso, e abbiano sostenuto l’esame per l’ottenimento del certificato H.A.C.C.P, per la somministrazione di cibo al pubblico.
Molto probabilmente, questioni di spazio e sicurezza, hanno costretto a limitare le performances sul palcoscenico del Teatro Signorelli, penalizzando un aspetto della commedia pure importante.
Non delude, anzi si conferma frizzante e peperina Tosca D’Aquino, la “capessa” del quartetto di socie del ristorante “Belle ripiene”, indimenticabile Carlina nel film di Leonardo Pieraccioni (un Cult del cinema italiano con i suoi “piripì!”).
Inaspettato ma gradevole ed unanimamente apprezzato dal pubblico, il fuori programma di Rossella Brescia che si cimenta un una spiritosa burlesque “in punta di piedi”, sfoggiando le sue doti di ballerina ed un invidiabile fisico da 49enne in body nero e “conchiglie di capesante”!.