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La scomparsa di Francesco Colajanni, Sindaco di Montepulciano per molti anni e figura di rilievo nel panorama politico e sociale della città

Il Comune di Montepulciano si unisce al dolore della comunità per la scomparsa di Francesco Colajanni, Sindaco dal 1974 al 1990, per 24 anni Consigliere Comunale, sempre per il Partito Comunista Italiano, scomparso questa mattina al termine di una lunghissima malattia.

Trasferitosi per motivi di lavoro a Montepulciano dalla Puglia, dove era nato nel 1939, si dedicò con grande passione all’attività politica e a quella amministrativa, dimostrando un amore per il territorio e per la sua gente che trova pochi riscontri.

Il suo nome rimarrà per sempre legato ad alcune tappe che hanno segnato la storia del nostro comune: la nascita del Cantiere Internazionale d’Arte, i lavori di metanizzazione, il progetto per la creazione di un ospedale unico in Valdichiana, il referendum per l’istituzione della Zona a Traffico Limitato nel Centro Storico.

Fu, in generale, uno straordinario innovatore, nella realizzazione di opere come quelle appena citate, nella concezione del ruolo del Comune e nella visione della Montepulciano del futuro.

Sono legati ai suoi mandati, per esempio, i primi strumenti urbanistici a tutela delle zone vocate a vigneti, la considerazione del Cantiere come strumento di crescita culturale della città e dei cittadini ma anche come forte motore di promozione, anche all’estero.

E, da ambientalista puro ed ante-litteram, non esitò ad intraprendere una battaglia legale contro le Ferrovie dello Stato per il progetto della direttissima che tagliava in due la Valdichiana; questa azione portò Montepulciano sulle pagine di tutti i giornali d’Italia.

Seppe sburocratizzare la macchina comunale, elevando l’informazione a “diritto del cittadino” in netto anticipo rispetto alle leggi che, dal ’90 in avanti, avrebbero esteso questo concetto all’intera Pubblica Amministrazione.

Colpito da un ictus a gennaio 1990, il 1 maggio del 1991 volle comunque sfilare con il corteo pubblico e la fascia tricolore; le sue condizioni di salute sono andate progressivamente ed inesorabilmente peggiorando.

Ma anche nella malattia, pur essendo privato dell’uso della parola, ha continuato a dimostrare una vivacissima intelligenza, curiosità ed amore verso Montepulciano, insieme ad un’incrollabile passione per la vita unita ad una dignità unica.

Lo ricorderemo come esempio, modello, riferimento.

Ufficio Stampa

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