Giovedì 8 ottobre presso i locali della RSA/CDA di Camucia si svolgerà la “Cena d’Autunno“, evento che celebrerà l’11° anniversario dell’apertura di questa struttura. Quale migliore occasione per far conoscere ai lettori di ValdichianaOggi.it una delle realtà socio-sanitarie più importanti del nostro territorio che ha aiutato centinaia di famiglie della Valdichiana Aretina.
Per saperne di più siamo andati a trovare Daniela Dini, coordinatrice Koinè della RSA/CDA di Camucia. La Dini ci ha spiegato: “La Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) “La Primula” e il Centro Diurno Alzheimer (CDA) “La Primula Blu” sono due presidi socio-sanitari della Azienda USL8 di Arezzo inaugurati nel settembre del 2004. Questi presidi si trovano a Camucia, in Via Capitini 9/A in uno stabile adiacente al Distretto Zona Valdichiana Aretina dell’Azienda USL8 che è titolare del servizio ed assicura le funzioni di direzione e controllo. La gestione del servizio è invece affidata alla Cooperativa Sociale Koinè di Tipo A UNLUS che ha sede in Arezzo.
La RSA “La Primula” è una struttura per anziani non autosufficienti con 20 posti letto, di cui 4 riservati al nucleo Alzheimer. Offre ricoveri a carattere temporaneo o a media-lunga degenza, per dare sollievo ai familiari.
Il CDA “La Primula Blu” si trova al piano terra dello stesso edificio in cui è ubicata la RSA, posta al primo piano. Questa struttura socio-sanitaria offre agli anziani affetti da varie forme di deterioramento cognitivo, associate a disturbi del comportamento, una risposta assistenziale semi-residenziale. Il servizio ha l’obiettivo di venire incontro alle esigenze delle famiglie che assistono i loro familiari in casa. Il centro può accogliere fino ad un massimo di 10 utenti. Ma alla fine della settimana, grazie ad una oculata gestione delle presenze, riescono ad usufruire del servizio più di 20 utenti”.
Alla nostra domanda di fare un bilancio di questi 11 anni di attività, la Dini ha risposto: “Il bilancio è molto positivo, come emerge anche dai brillanti risultati di un recente monitoraggio tra i parenti dei nostri anziani (customer satisfaction). E ci tengo a dire che questa percezione così positiva del servizio dipende molto dalla presenza di un gruppo di lavoro affiatato e competente formato da una geriatra, un fisioterapista, tre infermieri professionali, un educatore, dodici addetti alla assistenza di base e due addetti alle attività ausiliare. Voglio sottolineare come una buona equipe sia fondamentale per raggiungere il benessere degli anziani. La struttura prevede il coinvolgimento di tante figure professionali perché, oltre a garantire un’effettiva continuità di cura, questo facilita un’assistenza all’ospite nella sua totalità. L’équipe multidisciplinare predispone un programma di cura e di assistenza personalizzato (PAI, Piano Assistenziale Individualizzato), che viene rivalutato e aggiornato nel corso del tempo. Con questo strumento riusciamo a fissare per ognuno dei nostri anziani gli obiettivi di lavoro, le modalità operative per raggiungerli e i modi e i tempi di verifica dei risultati. Il nostro scopo è quello di analizzare e dare una risposta ai bisogni specifici dei nostri ospiti. L’obiettivo primario è la valorizzazione della vita dell’anziano rispettando la sua dignità. E nulla è lasciato al caso. Infatti per la gestione della RSA/CDA di Camucia la Cooperativa Koinè ha creato un Manuale di Qualità che detta le Linee Guida per la realizzazione del servizio. Il manuale diventa dunque lo strumento essenziale di pianificazione del Sistema di gestione della qualità. Tutto questo lavoro è naturalmente condiviso dalla Azienda USL8. C’è infatti un’eccellente collaborazione con le assistenti sociali della ASL8 ed in particolare con la nostra responsabile, la Dott.ssa Maria Patrizia Severi e con la Dott.ssa Silvella Frontini, Responsabile UFAI (Unità Funzionale Alta Integrazione Socio Sanitaria) della Zona Valdichiana Aretina”.
Per concludere abbiamo chiesto alla Dini il valore di questo imminente evento celebrativo. “La cena d’Autunno rientra nelle nostre abituali iniziative di socializzazione che coinvolgono gli anziani, i loro familiari e gli operatori. Ma è anche un modo per festeggiare un anno di lavoro insieme. E’ il momento in cui ci si ritrova a condividere le nostre esperienze in un contesto conviviale che crea un forte senso di appartenenza”.
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