di MARCO SCARAMUCCI
Una statua di S. Margherita, posizionata sul tetto di una Chiesa, potrebbe sembrare una cosa normale, niente di particolare, ma se il tetto a cui mi riferisco è quello del Duomo di Milano il più grande d’Italia, allora la cosa inizia a farsi interessante.
Quando per caso nel corso di una ricerca nel web mi era captato di trovare la fotografia del simulacro della nostra Patrona nella Cattedrale Lombarda ho provato una bella soddisfazione.
In seguito ero tornato a cercare di nuovo quella foto che immortalava dal basso e di lato la statua raffigurante S. Margherita per farla conoscere ai Fratelli Araldi e per approfondire la ricerca ma non ero più riuscito a trovarla tanto che alla fine avevo pensato che quella foto potesse esser stata pubblicata per errore e poi ritirata, o di esser stato io, leggendo, a cadere in errore.
Fino a che di recente ho rivisto quell’immagine nella copertina di “From The Housetops“ un Magazine pubblicato ad Harvard dal Saint Benedict Center, rivista che si occupa delle biografie dei Santi e che ha dedicato un numero proprio a S. Margherita.
Dopo ciò, però, non ero riuscito a scoprire nessun altra informazione utile a fornirmi altri dettagli sull’opera o su dove questa fosse posizionata.
Non mi aveva neanche aiutato la mia ultima visita alla Cattedrale milanese durante la quale, facendo il percorso turistico sul tetto, mi ero guardato intorno per individuare l’effige della nostra Margherita. Non sapendo dove questa fosse ubicata, con un po’ di delusione, mi ero ben presto dovuto arrendere.
Vista la scarsità di informazioni disponibili, qualche settimana fa ho deciso di contattare la Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano da dove, per mia fortuna, la signora Maddalena Peschiera, che ringrazio per la gentilezza e disponibilità, mi ha risposto confermando che una statua della nostra Santa è effettivamente presente sul Duomo di Milano: si tratta di una scultura in marmo realizzata nel 1858 da Francesco Baruffaldi (1808-1861).
Ho saputo così che la scultura a raffigurante S. Margherita da Cortona si trova sul tiburio nello sguancio nel margine destro della VII° finestra, precisamente quella che affaccia a nord verso il Corso Vittorio Emanuele, perpendicolarmente alla navata centrale.
In aggiunta a queste informazioni dalla Veneranda Fabbrica mi sono state inviate alcune preziose fotografie della statua che sono state scattate proprio per noi grazie alla presenza di un ponteggio per lavori che ne ha facilitato l’avvicinamento.
Dello scultore dell simulacro, Francesco Baruffaldi, sappiamo poco. Alcune notizie su di lui sono però consultabili sul VI° Annale della Fabbrica del Duomo 1841-1875.
In questo volume è riportato che il Baruffaldi, in data 8 Aprile 1840, fu ammesso tra gli scultori annoverati come stabili nel servizio della Fabbrica e che altre suo opere presenti nel Duomo di Milano: sono le statue di S. Eugenio Martire e di S. Eutimio Prete risalenti al 1841 e quella di S. Gaetano Teatino (Thiene) scolpita nel 1856.
Sappiamo inoltre che l’artista, per realizzare l’Opera raffigurante la nostra Santa, in data 22 Gennaio 1858, ricevette un compenso di Lire 1400.
Quella del Baruffaldi è una scultura che raffigura S. Margherita con il classico “Taccolino”, il sua Abito da Terziaria Francescana, in posa eretta, con un bel viso delicato e gli occhi che guardano in avanti, con le mani che stringono al petto l’amato Crocefisso, e, come nella iconografia classica della Santa Cortonese, ai suoi piedi, nel fianco destro, si trova il fedele cagnolino.
Di questa statua esiste inoltre un modello in gesso eseguito sempre da Francesco Baruffaldi nel 1857 le cui immagini, gentilmente concesse a noi per questa pubblicazione, si possono trovare nel volume pubblicazione del 2017, Milano: “Museo e tesoro del Duomo : Catalogo Generale”.
Nel testo appena citato Camilla Maria Anselmi scrive che il modello misura cm 79 X 32 X 22 ed è conservato ed esposto presso il Museo del Duomo.
In esso si possono notare delle piccole differenze rispetto alla statua posizionata sul tetto del Duomo lombardo particolarmente nei tratti del viso che appaiono più pronunciati e la posizione dello sguardo che, in questa, è rivolto verso il basso.
Insomma, di Chiese più o meno grandi e famose che espongono una Statua di S. Margherita, ce ne sono in tantissimi posti del mondo, ma sapere che anche l’importante Duomo Milanese ne ha una nel suo tetto, a protezione e benedizione del capoluogo lombardo, deve costituire motivo di grande gioia ed onore: un pezzo di santità Cortonese si trova lassù, tra le guglie milanesi, insieme agli oltre 3500 personaggi e Santi.
Mi piace pensare che adesso quando per caso, per lavoro o diletto, ci ritroveremo a passeggiare nella Piazza del Duomo di Milano, alzeremo lo sguardo in direzione di quella finestra, come gesto di saluto e di devozione, con la certezza che la nostra amata Patrona non ci lascia soli mai.
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