Hanno fatto notizia le dichiarazioni in materia di omosessualità dell’arcivescovo di Lucca mons. Italo Castellani, cortonese di origine, “Don Italo” nel ricordo dei suoi concittadini. Traiamo le parole di Castellani da alcuni quotidiani on line del lucchese (Loschermo.it, Luccaindiretta, Gabbianonews) che riportano quanto detto dall’alto prelato nel tradizionale incontro annuale con la stampa, svolto insieme al vaticanista Raffaele Luise
“Gay. Ecco, lo confesso: quando utilizzo questa parola sembra che ci sia già un giudizio intrinseco. A usarla ho difficoltà. E’ quindi necessario un trapasso culturale, perché la differenza è ricchezza” ha dichiarato Castellani ribadendo “Sì, utilizzare il termine ‘gay’ ancora mi dà fastidio. Significa che ci vorrà tempo. Ma il cambiamento culturale è necessario”
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Estrapolare un frammento di un discorso sicuramente più ampio ed articolato può indurre in errore sull'esatta natura del discorso stesso; don italo sicuramente ha fatto un discorso in linea con le linee ed il pensiero del Magistero Petrino, che parla di amore e comprensione verso tutti, soprattutto verso le persone più deboli e fragili, senza esclusione. Non capisco chi si possa essere stupito, forse qualcuno che vuole riconoscere a forza e a torto una inespressa condiscendenza verso l omosessualità
A me, leggendo il virgolettato riportato dai giornalisti lucchesi a cui dobbiamo necessariamente fare riferimento, sembra un'esternazione molto chiara e pienamente coerente con quello che è il messaggio della cristianità, quindi anche io come Accordi interpreto con difficoltà come certi temi 'facciano notizia'. Proprio per l'eco che tali dichiarazioni hanno avuto mi è sembrato però corretto e utile riportare tale notizia anche nel nostro sito, viste le origini cortonesi dell'arcivscovo e il suo legame con la città etrusca
Personalmente, ho sempre pensato, secondo il pensiero Francescano, che occorre rispetto e amore per l'intero creato con tutte le sue diversità, perchè come dice Monsignor Castellani la diversità è ricchezza. Peccato che ci sia voluta la spinta su questi temi, di Papa Francesco, per discuterne senza remore e timori e sprattutto senza pregiudizi, quando quetioni come quella dei divorziati, la contraccezione e i diritti delle coppie di fatto potevano essere affrontati parecchio tempo fa, come hanno fatto gran parte dei paesi d'Europa. Comunque l'importante è cominciare a parlarne per cambiare questa cultura razzista, sessista e maschilista. Dimenticavo... la questione del ruolo delle donne nella chiesa che merita di una riflessione. Benvengano i contributi come quelli dell'amico e concittadino Don Italo.
Secondo la mia opinione non esiste la "diversita"ma esiste piuttosto l' universalità perché nessuno è diverso dagli altri e amare non è un peccato ma una necessità di ognuno di noi.Io ritengo i peccati veri e propri sono di ben altra natura
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