Da quasi 18 anni siede sugli scranni dell’Amministrazione Comunale di Lucignano. Prima, per un quinquennio, come consigliere, e poi per dieci anni in veste di Assessore. Da 3 anni è a capo del Comune, in qualità di Sindaco. Nonostante la sua giovane età, possiamo senz’altro affermare che Roberta Casini è di fatto una veterana dell’assetto politico-istituzionale locale.
Ci accoglie nel suo ufficio, all’interno dello splendido Palazzo Pretorio, per questa lunga intervista che segna sostanzialmente il fatidico passaggio di metà mandato, perfettamente in forma dopo un breve periodo di riposo, riservato peraltro alla famiglia, coinciso con le recenti festività.
E’ giunto il momento di fare un primo esame di questo impegno amministrativo. Quali sono gli aspetti positivi dell’esperienza di Sindaco e quali invece gli elementi di criticità?
“Prima di tutto desidero precisare che l’incarico affidatomi dagli elettori di Lucignano rappresenta per me un momento molto forte, ricco di valori importantissimi e contrassegnato da tanti fattori, per lo più riconducibili ad un legame molto solido con questo territorio e con la sua gente. Direi che si tratta, ammesso che così lo si possa definire, di un mestiere bellissimo, in qualche modo unico. La mia scelta di accettare la candidatura a Sindaco, maturata nella primavera di 3 anni fa, nasce da un amore totale per Lucignano e non può non tenere conto di uno spirito di servizio nei riguardi di una intera comunità. Spirito che mi ha consentito sempre sino ad oggi di superare ostacoli e difficoltà, anche di tipo personale e familiare, nella complessa gestione di un Ente come il Comune di Lucignano.”
Dopo quasi 3 anni è possibile tracciare una prima verifica del lavoro svolto. Fare il Sindaco vuol dire fare i conti con problemi organizzativi e finanziari sempre più complessi e di difficile soluzione.
“La mia Amministrazione è impegnata da molto tempo in una sorta di battaglia continua con le norme in materia di finanza, che hanno messo negli ultimi anni letteralmente in ginocchio il comparto delle Istituzioni locali spesso chiamate ad affrontare temi delicati come la gestione dei servizi primari senza un concreto corrispettivo economico da parte dello Stato o della Regione. Questo problema è ancora più evidente nelle piccole realtà territoriali come la nostra, nelle quali non sempre è possibile fare fronte alle legittime esigenze ed ai bisogni segnalati dai cittadini. Per quanto ci riguarda, il nostro Ente ha una criticità legata soprattutto al sostanziale blocco degli investimenti, che ci ha impedito di sostenere impegni di spesa per opere assolutamente necessarie. Norme restrittive non ci hanno consentito sinora di operare scelte concrete in questo senso. La stessa parziale attenuazione del cosiddetto Patto di Stabilità non rende ancora giustizia alla nostra volontà programmatoria. Diciamo allora che la realizzazione di due importanti siti produttivi (SVI e DIAKONT) ha rappresentato per noi una straordinaria opportunità in termini non solo occupazionali, ma anche sotto il mero profilo dell’incameramento di somme importanti (oneri di urbanizzazione) che hanno contribuito ad attenuare gli effetti negativi delle politiche restrittive nei riguardi della capacità di spesa degli Enti Locali.”
La Befana se ne è andata da poco. Nella sua calza cosa ha lasciato per i cittadini di Lucignano? Si può parlare oggi di alcuni progetti futuri dell’Amministrazione Comunale?
“Segnalo volentieri alcune priorità che abbiamo focalizzato nell’ambito della Giunta Municipale e che costituiranno i punti salienti della seconda parte di questo mandato. Partiamo intanto dalla creazione di un nuovo Polo Scolastico, che riunirà in una unica soluzione i plessi delle elementari e delle medie. Il Polo sorgerà nelle immediate adiacenze del centro storico, ovvero vicino all’area dei Cantieri della Maggiolata, e si caratterizzerà dal punto di vista architettonico come un edificio lineare con altezza contenuta e capacità di accogliere uno spazio polifunzionale, necessario per l’attività ordinaria della scuola, nonché una Palestra ed i servizi di mensa relativi. Posso affermare che questo è il sogno nel cassetto che mi accompagna da quando ho iniziato la mia avventura amministrativa. So che è un progetto ambizioso e molto complesso, non solo sotto il profilo meramente economico. Posso affermare con molta chiarezza che il lavoro che ci attende nei prossimi mesi è quello di approntare un progetto coerente, assolutamente candidabile rispetto ai bandi di settore che in futuro usciranno. Su un tema così importante, sul quale insistono tematiche di carattere urbanistico davvero significative, ritengo utile peraltro convocare un Consiglio Comunale aperto, proprio per recepire al massimo livello le proposte e le valutazioni della nostra comunità. In realtà, un progetto come questo, per la sua valenza strutturale e per l’importanza che riveste anche in termini strategici, prevede l’esigenza di ridisegnare il nostro territorio. Preciso infine che la completa attuazione di questo progetto consentirà di concludere un percorso virtuoso che ha già portato all’accorpamento del settore scolastico dedicato all’infanzia (Asilo Nido e Scuola Materna, alla Pieve Vecchia) e che determinerà sicuramente una apprezzabile riduzione dei costi per l’Amministrazione.”
Cosa ne sarà dell’attuale scuola media, del plesso delle elementari e della vecchia Palestra?
“Dovremmo pensare ad una loro dismissione, che ci consenta di recuperare una parte apprezzabile degli oneri necessari alla realizzazione del Nuovo Polo Scolastico. Nel caso dell’attuale scuola media ma anche della vecchia Palestra, dovremo agire in stretta connessione con altri Enti come la stessa Soprintendenza, dato l’indubbio valore degli immobili, proprio per salvaguardarne la loro identità storica e culturale.”
Guido Perugini