Ci siamo informati… ne siamo quasi certi… il Cortona Mix Festival non l’ha inventato lui, ma tutto il resto si!
Super Pippo, il Pippo nazionale, apre l’ottava edizione della manifestazione cortonese con la presentazione del libro “Ecco a voi. Una storia italiana” e fa il pieno di “carezze” del suo pubblico nel chiostro del Centro Congressi Sant’Agostino.
Ad accompagnarlo, fra episodi, incontri, ricordi, storie della sua vita “dentro” la Televisione italiana, Francesco Pinto regista, scrittore, Direttore del Centro di Produzione RAI di Napoli che incontriamo, a latere della manifestazione, per una breve intervista.
Legato a Baudo da un rapporto di lunga amicizia, oltre che professionale, Francesco Pinto, con i suoi 40 anni di carriera in Rai, ha rappresentato la rivoluzione della televisione pubblica.
Da sempre uomo di grandi sfide, pioniere dell’HD, produce nell’87 la prima pellicola in Alta definizione e la sperimenta nel servizio pubblico, in occasione dei Mondiali del ’90.
Sotto la sua Direzione, tra il 1998 e il 2000, RAI 3 raggiunge il 10% di share grazie ad un lungimirante rilancio della programmazione che passa per la TV dei Ragazzi , la nascita del GT e della MELEVISIONE, e trasmissioni come SFIDE, NOVECENTO, LA SQUADRA!
Francesco Pinto è anche l’”uomo della fiction!” Al Centro di Produzione RAI di Napoli inaugura la stagione delle soap Made in Italy con “Un posto al sole” , oggi al suo 23esimo anno di messa in onda!
Nel Chiostro di Sant’Agostino, in un caldo pomeriggio di luglio, passa la storia della televisione italiana ed è un racconto garbato di grandi mutamenti della nostra società, di “bianco e nero” che diventa “colore”, sullo schermo ma anche nel costume, nella economia, nella vita degli italiani.
“Come si gestisce un personaggio camaleontico come Pippo Baudo nella presentazione di un libro che è il racconto autobiografico della sua carriera ma anche di un pezzo di storia della televisione e dell’Italia?”
“In realtà è la cosa più semplice del mondo- ha esordito il dott. Francesco Pinto- Pippo è un grande narratore! Io gli ho dato solo le prime due parole di una storia che ha raccontato nel modo che solo lui sa fare, dicendo cose importanti in un modo “leggero”. Un pezzo di storia che era di molti di quelli che stavano ad ascoltarlo a Cortona!”
“Quanto rischia di essere nostalgico- gli chiediamo- un libro come questo, che ha fatto molto discutere pubblico e critica?”
“Pippo non è un nostalgico! Quindi niente nostalgia di quello che è stato, in questo libro- sottolinea Pinto -, piuttosto memoria! La nostalgia non serve. La memoria, invece, aiuta a ricostruire la nostra identità attraverso quello che abbiamo fatto!!”
“Nell’87- ricordiamo insieme al dott. Francesco Pinto- sul finire della settima edizione di Fantastico, l’allora Presidente della RAI, Enrico Manca, definì il varietà di Baudo “nazionalpopolare” aggiungendo “…e non lo prenda come un complimento!”. La polemica, tra i vertici Rai e il conduttore, scaturiva dall’ennesima incursione televisiva di Beppe Grillo che quella volta derideva il Presidente del Consiglio Bettino Craxi e la sua visita in Cina.
Il termine “nazionalpopolare”, mutuato da Gramsci, che individuava negli aggettivi nazional-popolare ( si badi bene con il trattino!) una certa parte degli intellettuali italiani, sensibile ad una cultura meno aristocratica, viene utilizzato dal Presidente Manca in una accezione negativa a voler identificare uno scadente prodotto culturale. Che significato assume la definizione nazionalpopolare, dal suo punto di vista, nella televisione di ieri e di oggi?”
“In realtà –ci spiega Francesco Pinto- Baudo ha sempre rivendicato il valore nazionalpopolare delle sue trasmissioni. Lo stesso NOVECENTO, il programma con cui nel 2000 proprio io governai il rientro di Pippo in Rai, era un grande racconto nazionalpopolare. Penso che questa definizione abbia da sempre un valenza positiva. Significa raccontare la nostra storia , non in maniera aristocratica e separata rispetto alle classi sociali. Raccontare che siamo stati poveri anche noi, che gli interventi delle ONG rappresentano solo il 10% del fenomeno migratorio nel Mediterraneo, questo è nazionalpopolare. L’idea stessa del Servizio Pubblico nasce proprio da questo concetto: non offrire al pubblico quello che desidera ma quello di cui ha bisogno! Rischiando perfino di essere nazional-impopolari!”
“E’ sempre difficile raccontare in modo semplice la storia di un paese- prosegue Pinto- Pippo Baudo lo ha fatto attraverso i suoi programmi, senza stare dietro a “schermi” come Instagram, lui è uno che è sempre stato e sta tra il pubblico, la gente!”
“Che impressioni ha raccolto su Cortona, città d’arte, in questi giorni inaugurali del Mix Festival?” chiediamo ancora al dott. Pinto.
“Cortona è un posto meraviglioso per raccontare arte e cultura! Ci ero stato nel 2012 con “Un posto al sole”. Ho trovato il Festival cresciuto, più maturo, gli incontri sempre pieni di pubblico e i numeri, per noi addetti ai lavori, sono il riscontro immediato del lavoro svolto! Questo è sintomatico di un bel gruppo che sta portando avanti un ottimo lavoro!”