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Importanti studi del ricercatore savinese Yuri Milaneschi

Nel rapporto annuale dell’Istat si parla anche di cervelli in fuga (in inglese human capital flight o spesso brain drain), italiani che hanno lasciato il paese alla ricerca di migliori opportunità, soprattutto di lavoro. I grandi centri di ricerca attirano persone brillanti provenienti da tutto il mondo. Così è stato per il savinese Yuri Milaneschi da alcuni anni ricercatore al Dipartimento di Psichiatria dell’Amsterdam UMC (Centro Medico Universitario) su genetica, disturbi depressivi ed ansia, per il cui lavoro ha ottenuto di recente due importanti finanziamenti.

Il primo è un finanziamento  di 40,000 euro ricevuto da Amsterdam Neuroscience (un istituto che unisce differenti centri medici di Amsterdam)  per estendere un programma di ricerca di Yuri Milaneschi dedicato a quella che lui stesso ha definito ‘Depressione Immuno-metabolica’. 

“Si tratta di un tipo di depressione che si trova solo in un piccolo sottogruppo di pazienti con disturbi depressivi e che ha delle somiglianze dal punto di vista biologico e genetico con disturbi metabolici come obesità e diabete” sottolinea Yuri Milaneschi.

Il secondo finanziamento è arrivato dall’Unione Europea  per il programma Horizon 2020. “Questo progetto nasce dalla collaborazione di 11 centri di ricerca, incluso il nostro che io rappresento e due imprese, si chiama ‘EarlyCause’ (Cause Precoci) – prosegue Milaneschi – l’obiettivo è quello di identificare come gli eventi traumatici nei primi anni di vita si inscrivano nella biologia delle persone e tramite questa, a distanza di anni, possano influenzare lo sviluppo non solo di malattie psichiatriche come ansia e depressione, ma anche di condizioni somatiche come diabete, obesità e disturbi cardiovascolari”.

Per l’intero progetto questo consorzio ha ricevuto un finanziamento di circa 6 milioni di Euro.

“Nella scienza moderna queste grandi collaborazioni internazionali sono diventate la norma, soprattutto in genetica dove servono moltissimi dati per poter analizzare in maniera affidabile le basi genetiche dei vari disturbi – conclude Milaneschi – un esempio di questo tipo di ricerca è quello dello Psychiatric Genomics Consortium, di cui faccio parte. Nel 2018 abbiamo pubblicato i risultati di uno studio che identificava le prime 44 varianti genetiche associate alla depressione maggiore”. 0U3847$>�iT

Claudio Zeni

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