Quando l’arte diviene un ottimo strumento per gesti di generosità a favore di una intera comunità. E’ il caso di citare un esempio davvero splendido di come l’eccellenza artistica locale possa essere il tramite per una ulteriore crescita dell’offerta culturale di un luogo come Lucignano.
Giovanni Bruschi, un cittadino lucignanese molto conosciuto e particolarmente legato alla valorizzazione del proprio paese, in quanto proprietario di due opere in argento risalenti al 1628 (un turibolo e una navicella), volendo ricordare la memoria di un suo zio, il mai dimenticato Don Domenico Farnetani, parroco di S. Maria della Querce, nel 1985 pensò bene di concedere al Comune di Lucignano i due preziosi cimeli affinché potessero arricchire con la loro raffinata bellezza il Museo Civico, da poco riaperto.
Si trattava – in buona sostanza – di un deposito di opere d’arte come avvenuto in tante altre realtà.
Tale procedura di fatto venne regolarizzata sulla base delle vigenti disposizioni di legge. Alcuni mesi fa, il sig. Bruschi – in considerazione anche di oggettive ragioni anagrafiche e non avendo eredi diretti – ha pensato bene di fare dono al Museo Comunale di Lucignano di questi due bellissimi oggetti, già esposti da circa 20 anni in una delle sale della Raccolta Museale.
Si è trattato quindi di un gesto di rara sensibilità che conferma da un lato la generosità a dir poco unica del donatore e dall’altro il suo consolidato impegno nell’opera di promozione artistica di Lucignano.
“La mia decisione” – ci dice Giovanni Bruschi – “è indubbiamente legata a una mia precisa volontà di sistemare al meglio una pratica iniziata nel 1985 con l’atto di deposito delle due opere d’arte e conclusa con il lascito al Museo del mio paese, in memoria di una persona tanto cara ai lucignanesi come lo zio Don Domenico, figura di sacerdote che per ben 52 anni fu il custode e l’anima del Santuario dedicato alla Madonna della Querce. Così recita la targhetta apposta accanto ai due cimeli a cura della Amministrazione Comunale. Mi auguro che il mio esempio possa essere seguito da altri, dal momento che a Lucignano talune famiglie custodiscono nelle proprie abitazioni oggetti di notevole valore che potrebbero essere collocati all’interno del nostro meraviglioso Museo. Sarebbe un modo molto azzeccato di valorizzare l’eccezionale patrimonio culturale locale.”
Va detto che le due opere donate da Giovanni Bruschi sono appartenenti da sempre alla famiglia Farnetani e sono sostanzialmente due strumenti di uso liturgico in argento lavorato a sbalzo e bulino, recanti la data 1628. Il loro stile sobrio ed allo stesso tempo elegante, con decorazioni a motivi floreali, fanno pensare che la loro realizzazione sia frutto dell’ingegno di qualche bottega toscana o, più precisamente, fiorentina della prima metà del XVII secolo. Il turibolo si presenta con una base circolare e con il coperchio traforato proprio per consentire la diffusione dell’incenso. La navicella, anch’essa con un piede circolare, serviva naturalmente come contenitore dei grani profumati.
“La donazione di Giovanni Bruschi al Museo Comunale di Lucignano” – è Roberta Casini, il Sindaco che parla – “è un gesto di squisito civismo che non solo va apprezzato dall’intera comunità locale, ma deve essere uno sprone innanzi tutto per noi amministratori chiamati a tutelare, proteggere e promuovere testimonianze importanti di una civiltà artistica che fa di Lucignano un luogo di straordinario interesse. Ringrazio quindi – a titolo personale e a nome dei miei concittadini il sig. Bruschi per questa dimostrazione di amore per la nostra terra. Faccio peraltro presente che sarà cura della Amministrazione Comunale, nella sua veste di proprietaria della Raccolta Museale, custodire con uguale attenzione e rispetto le bellissime opere d’arte donate, che divengono ad ogni effetto un patrimonio di Lucignano.”
Guido Perugini
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