Si chiama “Il Quartiere” il mediometraggio realizzato dalle terze classi della Scuola media di Lucignano. E’ un lavoro liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Vasco Pratolini, che vede ancora una volta alla regia Pablo Revello. Venerdì 8 giugno alle 11 con replica alle 21 del giorno successivo è prevista al Teatro Rosini la proiezione di questo filmato che segna la decima edizione di un progetto più vasto, finalizzato ad un approccio coordinato degli alunni dell’Istituto Comprensivo “Rita Levi Montalcini” di Lucignano nei confronti della didattica cinematografica, intesa come vero e proprio modulo espressivo che declina e sviluppa in maniera assolutamente credibile conoscenza dei linguaggi da una parte e percorsi di formazione dall’altra. Quest’ultimo lavoro pone l’accento su un tema già sperimentato – con successo – negli anni precedenti, ovvero la trasposizione in filmato dei classici della letteratura del Novecento (Luigi Pirandello, Federigo Tozzi, Charles Dickens, ecc.). “Il Quartiere”, in verità, nasce e si sviluppa sulla scorta di una puntuale indicazione pervenuta dalla stessa Dirigente Scolastica, la Dott.ssa Nicoletta Bellugi.
L’impianto dell’opera, così come è stata licenziata dal regista, si basa su una idea che di nuovo sancisce e conferma una sorta di filo rosso dell’intero progetto: la contestualizzazione del racconto attraverso un riferimento pressoché costante con la realtà in cui vivono i protagonisti del film. Così Lucignano viene ad essere una location perfetta per un lavoro cinematografico che non disdegna il valore aggiunto di luoghi, ambienti e personaggi offerti – per così dire – dal piccolo borgo medievale della Valdichiana.
Emerge quindi sin da subito una idea suggestiva da questo splendido lavoro: la memoria come simbolo di una qualità intrinseca dell’opera con i suoi mille dettagli, quasi si trattasse di un’opera in filigrana fatta di pensieri, voci, suoni, parole, silenzi, ombre, volti, luci che appartengono di diritto ad un luogo, Lucignano, che assurge davvero a cornice perfetta per il racconto cinematografico. Basti pensare che la sceneggiatura è ricavata dalla fusione, strepitosamente riuscita, di parti del testo di Pratolini con la storia e con l’umanità del Novecento lucignanese.
Pablo Revello ci illustra alcuni aspetti procedurali del proprio lavoro, che in qualche modo rendono l’idea della sua complessità anche sotto il profilo della pianificazione delle varie fasi e del rigore filologico con il quale ha intrapreso quest’ultima sua fatica. “Abbiamo in un primo tempo effettuato una vera e propria indagine conoscitiva della realtà locale, contestualizzandola ad un determinato periodo storico (tra gli anni 30 e la seconda guerra mondiale, così come aveva fatto Pratolini), attraverso una campagna di interviste che gli alunni hanno effettuato ai nonni e a tanti anziani di Lucignano. Da qui è stato possibile ricostruire in parte fatti e personaggi del passato; in particolare, abbiamo recuperato vicende della nostra comunità che hanno riguardato figure emblematiche della vita del paese, come bottegai, artigiani, maniscalchi, venditori ambulanti. Alla fine è venuta fuori una serie molto credibile di figure perfettamente in grado di raccontare la vicenda cinematografica, in una sorta di magico rimando alla peculiarità lucignanese e allo stesso tempo al contenuto del testo pratoliniano, ambientato a Firenze.” Quello che il regista non dice per mero pudore appare però evidente: emerge da questa fase propedeutica una cifra artistica straordinaria: la coralità della storia, riproposta da un gruppo di giovani, che non disdegna i canoni di quel neorealismo letterario di cui Pratolini è stato uno dei protagonisti emblematici. Il lavoro così certifica e sviluppa una avvincente rimodulazione dei temi cari a quella corrente culturale che segnò indubbiamente un lungo periodo artistico in Italia. Ecco allora, con la loro straordinaria forza evocativa, le storie di vita, i legami, i contrasti, le passioni, che nascono dall’adolescenza e arrivano sino alla maturità. Un affresco stupendo, ricco di lirismo nella leggerezza di un tessuto narrativo che pure si fa talora incalzante e in altri momenti sembra privilegiare sottili malinconie o forse piccoli grandi rimpianti…
L’opera di Pablo Revello è dunque un nuovo ulteriore momento di una notevole proposta progettuale portata avanti con rara sensibilità dall’Istituto Comprensivo di Lucignano che rende giustizia ad una idea di scuola che vuole assolutamente rifuggire da un mero rimando a forme antologiche di rilettura del nostro passato, ma ne amplifica il senso facendolo diventare un autentico valore soprattutto per gli alunni che sono i veri protagonisti del filmato. Per la prima volta, il regista ha utilizzato il bianco e il nero, con risultati che fanno apprezzare ancora di più la stupefacente avvenenza della location e lo splendore dei giovani attori.
Va dato atto a Franca Acquisti, docente di materie letterarie, avere compreso la validità di questo progetto sin dalla sua nascita avvenuta 10 anni fa e averne condiviso la sua oggettiva crescita qualitativa. Alle riprese hanno preso parte non solo gli alunni, ma anche alcuni loro genitori e famigliari, nonché attori teatrali ingaggiati per allestire un cast d’eccezione. Inoltre, a conferma del favore di questo splendido filmato, si segnala il fatto che molti lucignanesi hanno messo a disposizione le proprie abitazioni per girare gli interni. Una ultima doverosa annotazione riguarda infine il finanziamento P.E.Z. (Programmi Educativi Zonali) 2017/18 della Regione Toscana che ha permesso la realizzazione di un lavoro che è giustamente un vanto per l’intera realtà scolastica di Lucignano.
Guido Perugini