Il Parterre si tinge dei colori autunnali. Le foglie cadute punteggiano il viale che, dalla chiesa di San Domenico arriva fino ai campi da tennis, le giornate si accorciano inesorabilmente e le temperature si abbassano ma il parco pubblico di Cortona non perde i suoi abituali frequentatori che, semplicemente, si adeguano alla stagione che cambia.
Realizzato tra il 1816 ed il 1897, allo scopo di creare “luoghi di pubblico passeggio consacrati all’esercizio, alla libera respirazione, al ristoro, alla conversazione…” oggi, a distanza di 200 anni, il Parterre è ancora “l’orgoglio dei cortonesi“ come si legge in un documento del primo ‘900?
La risposta resta sospesa tra il si e il no.
Questo chilometro verde, nato come naturale proseguimento della passeggiata urbana di Rugapiana, come luogo di socializzazione, dello “struscio” domenicale, sembra, oggi, tagliato fuori dal resto della città, dalle sue manifestazioni, dai percorsi turistici e troppo spesso sacrificato alle esigenze di parcheggio delle auto di un sempre crescente numero di turisti “della domenica” .
Uno spazio da utilizzare per “le feste di gioia” si augurava l’Ing. Allegretti, disegnando nel 1842 lo spazio circolare all’ingresso del Parterre, con l’Anfiteatro e la fontana. Lui, all’epoca, pensava a spettacoli e corse di cavalli da tenere nel Rondò. Nella realtà però ci sono solo la Sagra del fungo e la Sagra della bistecca a portare gente e gioia nel parco, per due week end nel mese di agosto, poi, per il resto dell’anno, il Parterre resta isolato dal resto.
Poco conosciuto dai turisti che non sempre sanno di un percorso nel verde che parte dal centro storico, arriva fino alla famosa villa Bramasole e poi su al Torreone, attraverso suggestivi viali di cipressi e panorami mozzafiato.
Ci ha provato, con successo, CORTONA ON THE MOVE a portare quest’anno una parte dei suoi 27500 visitatori al Parterre. Una serie di cubi illuminati hanno ospitato, infatti, la mostra ” Flaneur- New urban narratives” dal 17 luglio al 9 agosto (vedi foto sopra). E così, il percorso fotografico ha “costretto” i turisti ad uscire dalle mura cittadine e scoprire il bel parco. “L’anno prossimo si farà meglio” assicurano gli organizzatori di COTM, che già pensano, per il Parterre, ad un sistema espositivo a parallelepipedi ed ad un’altra area dove la mostra possa rimanere stabile fino alla fine di settembre.
Per le mamme ed i bambini di Cortona, il Parterre, resta invece, un luogo unico, magico e prezioso da difendere, da tutelare, da valorizzare. Intere generazioni di cortonesi sono cresciute all’ombra dell’Alberone, rincorrendosi, a piedi e in bicicletta, fino al Pratino…e tante ancora ne cresceranno!. “Certo qualche giochino andrebbe sostituito – dicono le mamme – e l’area attrezzata andrebbe ampliata” Ma quello che, ultimamente, più preoccupa le famiglie è lo stato di abbandono in cui versa lo spazio esterno del vicino “Chalet – Casina dei tigli”, ormai in disuso da circa un anno. Assi traballanti, a volte sfondate, chiodi scoperti, spigoli pericolosi sono stati oggetto di un esposto firmato da tanti genitori preoccupati e presentato all’amministrazione comunale che sembra essere già intervenuta con i controlli di prassi e, speriamo, in tempi brevi, metta in sicurezza la zona.
Per gli anziani, poi, l’appuntamento alle panchine del Parterre è, da sempre, un efficace anti-solitudine. Il parco cortonese lo frequentano in ogni stagione, quando il tempo meteorologico glielo permette. Nelle loro memorie di gioventù è più fiorito e ben curato di oggi. Ricordano i sentieri laterali al viale, dove si nascondevano per gioco o organizzavano esplorazioni, da bambini. Oggi, quei viottoli quasi non si vedono più, bloccati da sterpaglie e alberi caduti e mai rimossi.
Fedelissimi del Parterre sono pure i ragazzi col pallone, che si incontrano per l’immancabile partita; i nonni e i nipoti in bici; gli amanti del footing che considerano il Parterre un insostituibile antistress, e ancora i cani a passeggio con i loro padroni. Tutti loro considerano il Parterre “un orgoglio cittadino” e, da quello che abbiamo raccolto, reclamano maggiore cura per le aiuole e giardini, meno automobili, nuovi arredi urbani, aree attrezzate per i più piccoli, controlli più assidui da parte dei vigili urbani (soprattutto d’estate) e una maggiore illuminazione notturna.