Il Comune ed il Lions Club Cortona-Valdichiana Host hanno interpretato la ricorrenza dei 70 anni della costituzione italiana con un evento particolarmente simbolico da un punto di vista civico e culturalmente rilevante per spessore, argomentazioni ed interpreti.
Alla presenza del Sindaco Mario Agnelli. dell’Assessore alla cultura Massimiliano Lachi, del presidente del Lions Club Cortona Valdichiana Host Giuliano Marchetti, la sala dell’auditorium di Sant’Angelo ha ospitato, introdotto dalla giornalista Olimpia Bruni, il Prof. Franco Cardini, uno dei più importanti medioevalisti internazionali e personaggio di una limpidita’ culturale accreditata ed enciclopedica.
Il professor Cardini, invitato dai Lions, in una sala affollata ed attenta, dopo una allocuzione iniziale sulle origini storici degli statuti e del temine costituzione partendo dai primi esempi di eta’ arcaica fino ai giorni nostri, per accompagnare l’iniziativa dell’Amministrazione Comunale della consegna di una copia della costituzione agli studenti diciottenni castiglionesi, si e’ prodotto in una intensa Lectio Magistralis incentrata sulla figura di Giovanni Acuto, Condottiero di Ventura e Signore del Castello di Montecchio Vesponi e sulle vicende politiche e militari che hanno attraversato il trecento in europa.
Un secolo di guerre, sconvolgimenti sociali, militari e terribili sciagure, morti e sangue a torrenti come pochi altri in eta’ medioevale e per questo uno storico come il Prof. Cardini non ha esitato ad affermare
“il XIV secolo per noi storici, scusate la crudezza, con tutto quel sangue con cui e’ colorato e’ proprio un bel secolo da studiare”
Un secolo che con quel gran mercato di regni, ducati e citta’ in guerra perenne ha visto il fiorire del “mercato” delle compagnie di ventura che il Prof. Cardini ha illustrato con rigorosi riferimenti storici ed illustrando i tipico “contratto” con cui una entita’ statuaria si avvaleva di tali prestazioni mercenarie (da cui deriva il termine condottiero) e come cotale mercato fosse a volte causa di fregature come per esempio quando il “condottiero” affermava che aveva a disposizione un certo numero di armati, cannoni ed arme (tutto elencato nel contratto in modo scrupoloso) e poi si scopriva che parte dei soldati se le era fatti prestare da un suo collega o le armature non erano ne’ di ferro ne’ di cuoio.
E Giovanni Acuto in questo non era meno a nessuno anche se una fregatura la prese ad opera dei fiorentini, raccontata con una certa soddisfazione dal Cardini, in quanto benche’ nel contratto con la repubblica ci fosse scritto che dopo la sua morte essa si impegnava a darne gran sepoltura con un monumento equestre, tale contratto non fu rispettato e lo stesso si dovette accontentare dall’oltretomba da un allora piu’ misero affresco nel Cattedrale di Santa Maria del Fiore.
Non essendo possibile recensire una cotale Lectio voglio solo riportare un racconto che circolava a Firenze sul personaggio che Cardini ci ha riportato.
“Un giorno due frati da cerca si recarono al castello di montecchio e vedendo l’Acuto sib rivolsero a lui con la classica espressione:
Pace e Bene a Voi ed a tutta la comunita’ di questo castello;
al che l’Acuto gli rispose :
Se voi venite ad augurami la pace altro che bene mi volete !
Voi mi volete male e cacciare in miseria !
E queste parole li caccio”
Questo era il mondo di Giovanni Acuto a cui partecipava con il suo mestiere e non so’ se era lo stesso mondo senza eroi di Bertold Brecht.
Quasi 2 ore di Lectio senza interruzioni con una incredibile serie di citazioni ed autorevoli ragionamenti storiografici e di costume che come ha affermato in chiusura il Sindaco Mario Agnelli “ vedere un pubblico cosi’ presente ed attento sull’argomento si puo’ solo se si e’ grandi personaggi come lo e’ il Prof. Cardini e per queste iniziative e per i Lions le porte di Castiglioni saranno sempre aperte”
Una giornata veramente intensa intellettualmente per chi ha partecipato alla Lectio e che per me ha avuto un continuo la mattina dopo quando ho avuto il piacere di trasferire il professore alle 4.30 del mattino da una conventuale camera del convento delle Santucce alla stazione di Castiglioni.
Arrivati alla stazione io ed il professore richiamati dagli odori del laboratorio della pasticceria della Piazza Petri e prendendo esempio dai due frati da cerca della storia dell’Acuto ci siamo presentati come persone bisognose di un minimo ristoro e devo dire che il professore, con la sua umana eloquenza, e’ stato Magistralis ad ottenere quello che avevamo chiesto.
Con questo opportuno ristoro lo ho accompagnando ai binari della stazione e nell’aurora mattutina e’ iniziata una conversazione su viaggi e viaggiatori ed in particolare ha ricordato il primo pellegrinaggio sul cammino di Santiago in gioventu’ e l’ultimo (per un tratto) fatto con Piergiorgio Odifreddi (su cui e’ stato scritto il libro dal titolo “La Via Lattea”) in cui Cardini interpretava la sua fama di Storico ed Intellettuale Cattolico messa a dura prova dal Logico Matematico Odifreddi in un confronto dialettico su temi che svariavano dal concetto di infinito, dalla dimostrazione tomistica dell’esistenza di Dio, alla interpretazione in senzo matematico e filosofico del paradosso del barbiere di Bertrand Russell
“in un villaggio vi e’ un solo barbiere che rade tutti e solo gli uomini del villaggio che non si radono da soli. Chi rade allora il barbiere?”
e per finire mi ha riservato, dal portellone del treno, un gioioso saluto da riportare a tutti i castiglionese in cui si augurava di ritornare a Castiglioni perche’ in questo paese, tante volte da lui attraversato in treno in gioventu’ e dove mai era sceso, aveva mangiato tre porzioni di pici che valevano per qualita’ quanto quelli che era abituato a mangiare nella contrada dell’Oca da dove era nata sua mamma e dei cui destini lui era ovviamente partecipe con preoccupazione visto che tale contrada potrebbe diventare a breve la nonna del palio.
Franco Cardini a Castiglioni non si e’ presentato solo come storico ma per chi lo ha ascoltato e stato vicino un personaggio di una ricchezza umana devastante.
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