Valige pronte per il nuovo direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Paolo Giulierini che il 28 settembre prossimo lascia il MAEC di Cortona ed entra ufficialmente in carica alla guida del prestigioso museo partenopeo. Federico IV re di Napoli, che nella sua lungimiranza volle destinare il bel palazzo seicentesco napoletano a Museo Borbonico, gli darà il benvenuto, sotto le spoglie del Dio Mercurio, dallo scalone centrale del Museo mentre la città già gli prepara un benvenuto caloroso, come è nel suo stile.
Una chiacchierata tra di noi, un cortonese Doc ed una cortonese-napoletana, a questo punto,ci sta proprio bene visto l’interesse che condividiamo per questa “istituzione” napoletana!
Il dott. Giulierini, si dichiara, subito, orgoglioso ed entusiasta del nuovo incarico anche se le polemiche intorno alla sua nomina non sono mancate. Alcune legate alla sua specializzazione in etruscologia che poco sembrerebbe avere attinenza, per alcuni (pochissimi in verità!) con la vocazione greco-romana del Museo. Altre legate, più in generale, alla rivoluzione nel sistema dirigenziale dei musei italiani voluta dal Ministro Franceschini che ha chiesto specificamente esperienza manageriale ai nuovi direttori in concorso.
Il Giulierini nemmeno si sofferma a commentare certe polemiche, condivide, invece, il taglio manageriale che il Ministro intende dare alla dirigenza museale italiana. Lui stesso l’ha adottato, con un anticipo di almeno 10 anni sul resto dell’Italia e con ottimi risultati, al MAEC di Cortona che oggi può vantare prestigio internazionale grazie al lavoro di interazione tra pubblico e privato che il direttore ha sempre portato avanti con convinzione.
In merito al futuro del MANN il Dott. Giulierini ha chiara “la volontà di recuperare innanzitutto il rapporto del Museo con la città come luogo di educazione e socializzazione“.
Nell’ambito, poi, di una visione ormai globale della cultura, promette un riallestimento delle varie sezioni del museo archeologico, in termini di grafica, che attinga a codici semantici diversi, attuali, di comprensione universale. Promette di tirar via la polvere a più di qualche straordinario reperto ancora “dormiente” nei depositi e nel sottotetto (ormai leggendari) del MANN per offrirli al godimento di turisti e studiosi nel rispetto “del giusto equilibrio qualitativo- precisa il dott. Giulierini- tra quanto e come si espone.”
Ai Borbone e al ruolo di Napoli capitale del Regno delle Due Sicilie, il direttore Giulierini, intende dare nuovo lustro nell’ambito di un più ampio rilancio del Museo nei circuiti internazionali dove merita a pieno titolo di ritornare.
Il Museo Archeologico Nazionale potrà attingere, per il suo sostentamento e le sue attività, all’80% del ricavato delle vendite dei biglietti di ingresso ma non basta… Il nuovo direttore parla di “servizi aggiuntivi interni al museo, da offrire ai visitatori di tutto il mondo, che puntino alla valorizzazione dell’arte in connubio con altre eccellenze del territorio come la cucina“.
Propone l’introduzione di “biglietti integrativi” con altri Musei cittadini e con i vicini scavi di Pompei per aumentare le visite al MANN, si impegna a tenere sempre vivi e proficui contatti col mondo imprenditoriale napoletano.
C’è poi, la spinosa questione del personale, che attende il dott. Giulierini e che non pochi grattacapi sta dando al museo, ridotto ad offrire al pubblico pagante solo il 30% delle sale aperte per mancanza di personale addetto ai controlli. Qualche impiegato più anziano ha sussurrato”..si metterà le mani nei capelli quando arriverà!” altri tengono la sua foto in tasca per riconoscerlo in caso di sue visite in incognito…ma questo fa parte della “colorita napoletanità” che il nuovo direttore imparerà ad accettare con filosofia! Il dott. Giulierini rassicura tutti, sull’argomento. “Non è nel mio stile fare ispezioni a sorpresa!” dichiara, auspicando una proficua e serena collaborazione con tutti.
Inutile negare che la necessità di recuperare fondi per il Museo sarà per lui, come per tutti i 20 nuovi direttori dei Musei italiani, l’impegno maggiore, in tempi come questi di “vacche magre“.
“Dovrà imparare a friggere il pesce con l’acqua“, mormora qualcuno a Napoli.
Il direttore Giulierini sorride…”si può fare!“
Antonella Lamagna