La cannella di Fonteluccia ha smesso di erogare la sua acqua “miracolosa”. La fonte d’acqua prodigiosa menzionata nella Leggenda del Beato Guido Vagnotelli, posta sull’antica via che da Porta Colonia conduce al Convento francescano de Le Celle, nei pressi della chiesa di S.Maria Nuova, ha smesso di scorrere da qualche mese.
Quel che resta della fontana e delle sue acque miracolose è un rubinetto staccato e abbandonato nella piccola vasca in pietra arenaria.
Di fianco, l’edicola sacra che ricorda il miracolo della guarigione di Frate Guido da Cortona, compagno di San Francesco nell’eremitaggio, in quelle grotte alle falde di Monte S.Egidio che diventeranno il Convento de le Celle.
Un luogo suggestivo, Fonte Luccia, posto lungo un tratto sterrato di una bella passeggiata che dal centro storico di Cortona giunge fino al Monastero, offrendo panorami suggestivi oltre all’opportunità di una visita alla bella chiesa rinascimentale.
La Leggenda, ricordata dal Della Cella nel suo libro “Cortona Antica”, raccontata dal Fabbrini nella “Vita del Beato Guido Vagnotelli” e ancora citata da Monsignor Angelo Tafi nella sua guida storico-artistica di Cortona, narra che frate Guido, trovandosi a Cortona per predicare e chiedere l’elemosina, “gli sopravvenne la febbre continua” e ormai in punto di morte chiese di poter bere di quell’acqua di Fonte Luccia dove spesso si fermava a ristorarsi nel tragitto che collegava l’eremo delle Celle al centro abitato cortonese. L’acqua nelle sue mani si trasformò in “vino vermiglio e di soavissimo odore” e dopo averne bevuta “alquanto… tutta la febbre cessò”.
Una volta guarito Frate Guido si recò alla fonte, con grande seguito di popolo, e su di essa invocò la benedizione di Dio, della Beata Vergine e dei Santi affinchè concedessero a chi si fosse recato “con reverenza a e devozione a bere a quella fonte…. la santità dell’anima e del corpo.”
Elogiata dagli antichi per la bontà della sua acqua, Fonte Luccia ha subito nel corso della sua storia (le sue origini, pare, risalgano all’epoca romana!), due interventi di restauro. Il primo nel lontano 1899 su iniziativa e a spese del Vescovo Monsignor Guido Corbelli, il secondo, dopo esattamente 100 anni, nel 1999, ad opera del Quintiere di Sant’Andrea.
Anni fa Fonte Luccia fu chiusa perché, ad una analisi, le sue acque non risultarono potabili. Poi ha ripreso a scorrere, fino a qualche mese fa, dissetando i tanti ciclisti e gli appassionati di trekking che quotidianamente vi fanno tappa.
A Fonte Luccia arrivano anche alcuni turisti, anche se non molti. Solo quelli più “curiosi” che, dopo la visita alla chiesa di S.Maria Nuova hanno voglia di “perdersi” nella campagna circostante il centro storico, inoltrandosi lungo l’antico percorso dei frati francescani mendicanti che collegava Cortona con l’Eremo delle Celle.
In realtà Fonte Luccia meriterebbe, aldilà della sua potabilità o meno (è ovvio che se non può essere bevuta è bene che sia chiusa!) di essere valorizzata mediante una adeguata indicazione sulle cartine turistiche della città e attraverso una segnaletica ad hoc ,in quanto parte di un Itinerario Medioevale, sulle orme degli Ordini Religiosi che in quell’epoca andavano nascendo a Cortona.
Nel frattempo auguriamoci che la chiusura della fonte sia solo temporanea. Quantomeno, se vi è un problema di potabilità, si lasci la fonte chiusa ma si provveda a rimettere il rubinetto al suo posto… anche se la nostra speranza è che l’acqua prodigiosa del beato Guido torni a scorrere e che si possa tornare a berla… e a sperare nel miracolo di quella “santità” dell’anima e del corpo di cui siamo più che mai bisognosi di questi tempi!
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