In queste ore si legge in alcuni siti di un presunto rischio – smog in Valdichiana, sulla scia della tematica che negli ultimi giorni ha tenuto banco a livello nazionale. In realtà la notizia non sussiste, ma deriva da una erronea interpretazione di quanto riportato in una nota ufficiale di Arpat diffusa poche ore fa, riguardante gli sformanenti registrati dalle centraline del territorio toscano
Nella nota, come si può notare scorrendo la pagina, si classificano infatti come “Valdichiana” i due punti di rilevamento posti nella città di Arezzo, cioè quello di Via dell’Acropoli e quello di Piazza della Repubblica che ha registrato nell’ultimo mese ben 32 sforamenti del livello delle polveri sottili
I “32 sforamenti in Valdichiana” sono quindi in realtà 32 sforamenti di Arezzo città
Tutto ciò va detto non per ridimensionare la questione, ben analizzata nella nota di Arpat anche per quello che riguarda i presidi che sarà necessario mettere da subito in atto, ma come semplice precisazione giornalistica dovuta al lettore che, suo malgrado, possa essere incappato in articoli riportanti tale notizia.
In Valdichiana, come è noto, non sussiste certo il traffico della città di Arezzo, non ci sono rilevatori fissi per la qualità dell’aria, ma negli ultimi anni sono state realizzate svariate campagne di monitoraggio periodiche in vari punti “caldi”, fra cui ad esempio il centro di Camucia, di cui abbiamo più volte dato notizia. In tutti i casi gli esiti, pur talvolta presentando alcune lievi criticità, non hanno mai toccato i livelli di sofferenza di Arezzo Acropoli