Dopo qualche mese di silenzio si torna a parlare del progetto “Terna” che investe il Valdarno e la Valdichiana, con l’interessamento dei comuni di Civitella e Monte San Savino. Il comitato “Alta tensione” e l’ “Associazione dei Commercianti e Operatori Turistici del Chianti Aretino” rendono noto l’ultimo aggiornamento relativo all’elettrodotto. “E´ con molta preoccupazione – si legge nella nota – che il Comitato e ACTCA apprendono che la decisione finale del percorso della cosiddetta “autostrada dell’energia” da Santa Barbara a Monte San Savino sarà forse presa dai singoli comuni.
Così i comuni principalmente interessati – Cavriglia, Montevarchi, Bucine e Monte San Savino – rischiano di fare il “lavoro sporco” di Terna. Però le delibere di tutti questi comuni, con la sola eccezione di Cavriglia, osservano le mancate motivazioni e l’assente dimostrazione dell’effettiva necessità di questo progetto devastante, con i suoi danni consistenti all’ambiente, alla salute e soprattutto all’economia locale basata sul turismo di qualità”.
Va ricordato che il comune savinese approvò a fine primavera il progetto Terna, seppur chiedendo alcune variazioni.
“Come confermato dal ministro Clini un mese fa – aggiungono Comitato e Actca – l’Italia sta producendo una sovrabbondanza di energia elettrica. Non esiste il pericolo “a lume di candela” né nell’Aretino né in Italia. E´ difficile quindi giustificare questa “autostrada dell’energia”, come la chiama Terna, se non come corridoio nord-sud per trasportare energia prodotta nei paesi mediterranei per vendere in nord Europa. Cioè, non una ristrutturazione al servizio dei cittadini, ma una operazione, ancora una volta, finanziaria”.
Qui “Alta tensione” ribadisce come il nuovo elettrodotto non possa quindi che rientrare in un progetto più ampio: “Terna fa parte del progetto Desertec per costruire impianti fotovoltaici giganteschi nei deserti di nord Africa e ha da poco inaugurato Metso, un’associazione di operatori di rete mediterranei, con sede in Italia. Flavio Cattaneo, l’ad di Terna, spesso fa riferimento alle 22 interconnessioni della rete italiana con l’estero e alle sue intenzioni di trasformare l’Italia in un “hub” per la distribuzione di energia elettrica in tutta Europa. C’è il più che legittimo sospetto che il tratto Santa Barbara – Monte San Savino, che si aggiunge al nuovo tratto Bologna – Firenze – Santa Barbara, sia un segmento di questo corridoio nord-sud”.
“Sono quattro mesi che Terna promette di chiedere la sospensione del progetto e delle varianti presentate senza alcuna procedura chiara,” aggiunge Ricciarda Malaspina del Comitato Alta Tensione. “Chiediamo alla Regione Toscana di farsi promotrice presso il Ministero dell’Ambiente affinché il progetto attuale e le varianti vengano archiviate o di concludere questo iter con un parere negativo sul progetto”.
Il Comitato chiede soprattutto una svolta alle zone interessate: “Chiediamo ai comuni di promuovere al Ministero dell’Ambiente un’inchiesta pubblica – conclude la presidente Malaspina – Le oltre 6.000 persone che hanno firmato la nostra petizione non vogliono che succeda questo scempio. I comuni devono rispedire questo progetto al mittente finché non si stabilisca definitivamente la sua necessità e poi si valutino tutte le alternative compreso l’interramento a valle.”
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