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Dopo le suppletive quale futuro politico a Cortona? Intervista a Luca Bianchi, segretario del PD cortonese

A commento della recente tornata elettorale per le elezioni suppletive della Camera dei Deputati nel collegio in cui è compreso anche il territorio della Valdichiana siamo andati a intervistare il Segretario cortonese del PD Luca Bianchi, con una breve serie di domande che riguardano anche i possibili scenari futuri della politica locale. Buona lettura.

 

D. Direi di iniziare con una valutazione della recente tornata elettorale. Pensa sia possibile trarre un bilancio vista la scarsa partecipazione?

R. Un bilancio è sicuramente possibile per quanto parziale. È stato detto che abbiamo ecceduto in trionfalismo ma a me non sembra affatto. Per noi è sicuramente un risultato importante. Abbiamo dimostrato che la destra si può battere ma abbiamo ben chiaro che il percorso è ancora lungo e complesso. Siamo contenti di aver raggiunto l’obiettivo che ci eravamo dati. Non era né scontato né facile e questo risultato per noi costituisce il segnale di una ripartenza.

D. Letta sarà davvero un riferimento per il territorio?

R. Enrico Letta ha dimostrato, con una presenza costante per tutta la campagna elettorale, la volontà di conoscere i nostri problemi e le caratteristiche del territorio per rappresentarli al meglio in parlamento. La nostra fiducia l’ha conquistata sul campo e non ci deluderà, ne siamo certi.

D: passiamo alle questioni locali. Ha detto che il risultato delle elezioni è il segnale di una ripartenza. Con quali obiettivi?

R. L’obiettivo numero uno è senz’altro la riconquista del comune alle prossime amministrative. Al netto di coloro che hanno pensato – anche in buona fede – che fosse necessario un cambiamento, la nostra valutazione è che questi due anni e mezzo non abbiano prodotto nulla di buono e che Cortona si meriti di meglio. È un miglioramento che non potrà essere automatico. L’ho detto più volte. Anche noi abbiamo bisogno di costruire un progetto credibile e condiviso e sappiamo di non poterlo fare da soli.

D. Quindi?

R. Significa che dobbiamo coinvolgere più risorse in questo progetto. A partire dalle forze politiche e sociali che si ritrovano unite nel fronteggiare la destra. Ma non basterà. Il problema non si risolve nell’essere contro qualcosa o qualcuno, bensì nel saper riempire di giusti contenuti le nostre proposte.

D. E come intendete farlo?

R. Rivolgendosi alla società intera in uno sforzo di ascolto e comprensione dei diversi problemi, ma anche costruendo soluzioni a partire dalle nostre visioni e dalle nostre competenze. Useremo strumenti per certi aspetti innovativi del modo di fare politica. Fra questi le Agorà democratiche lanciate da Letta a livello nazionale. Nei prossimi mesi proporremo alle altre forze politiche che intendono seguire un percorso comune l’uso di questi strumenti, per parlare di contenuti, non solo fra di noi ma con il coinvolgimento di tutte le risorse sociali e delle organizzazioni rappresentative. Ma non dovrà mancare neppure la ricerca del contatto diretto con i cittadini. Una dimensione questa, totalmente estranea alla prassi di questa amministrazione, che sembra quasi aver paura del confronto con i cittadini, cito come caso emblematico in tal senso l’esempio di Mercatale.

D. Come giudica la vostra opposizione in consiglio comunale? Di fatto l’opposizione istituzionale compete solo al PD.

R. Dò un giudizio positivo. Molto positivo. A nessuno di noi inizialmente sfuggiva la percezione delle difficoltà a rappresentare un ruolo inedito. Ma abbiamo imparato bene direi. I consiglieri svolgono la loro funzione con solerzia e competenza, supportati in questo dal partito. Né sono dimostrazione recente alcune questioni da noi portate all’attenzione del consiglio e dell’opinione pubblica: il piano strutturale e il tema della Cortona sviluppo. Gli sviluppi recenti della società di cui il comune è socio unico restituiscono un quadro di difficoltà, emerso soprattutto dopo le nostre prese di posizioni nelle commissioni consiliari e nel consiglio stesso. Negli anni in cui abbiamo governato non erano mai accaduti tali stravolgimenti. Segno di tensioni nella maggioranza, ma anche probabilmente della tendenza ad accentrare ogni decisione da parte del primo cittadino. Colgo comunque l’occasione per formulare auguri di buon lavoro al nuovo amministratore unico, persona stimata che giudicheremo dai fatti come ci compete fare.

D. Ha citato il ruolo del suo partito . Ma come sta il PD a Cortona e in generale?

R. Direi, anche guardando sondaggi recenti, che il PD si candida ancora ad essere primo partito nel paese. E per quanto riguarda Cortona è il principale partito dell’opposizione, il soggetto centrale e principale protagonista per la costruzione di quel campo largo di cui parla Enrico Letta e che sentiamo la necessità – come ho detto – di costruire anche in questo territorio. Abbiamo avuto segnali incoraggianti di recente: oltre al risultato elettorale, la rinnovata capacità di costruire eventi significativi come ad esempio la festa che abbiamo realizzato a Tavarnelle. Siamo e ci sentiamo ancora comunità. E questo è importante.

D. Quindi ci sarà un prossimo candidato PD a sindaco di Cortona?

R. Assolutamente prematuro questo argomento. Oggi un centro sinistra che spero largo e unito deve parlare di contenuti, di programmi. E questi vanno costruiti e condivisi. Alcuni pensano che si debba partire dalle persone. Le persone sono importanti ma senza un percorso condiviso sui temi non si va da nessuna parte. Poi candidati capaci e autorevoli per agire su quei programmi saremo sicuramente in grado di individuarli. Un passo alla volta e ogni scelta al momento giusto.

Valter Lupetti

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Valter Lupetti

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