Lavori in corso in centro storico a Cortona. La città si prepara alla stagione turistica 2019, che parte con leggero ritardo a causa della Pasqua “alta”, ma che le previsioni annunciano movimentata.
Su Via Nazionale e le altre strade del centro storico è un susseguirsi di cantieri di ristrutturazione di negozi. Per qualcuno è il classico restyling stagionale, in altri casi si tratta di nuove aperture che seguono a chiusure, in certi casi di attività di lungo corso come la Galleria d’Arte Nocchia di Marco e Paola e della frutteria Nandesi in Via Nazionale.
Ma vediamo, dal punto di vista della tipologia dell’offerta, cosa sta cambiando.
Per una bottega d’arte che chiude, con grande dispiacere dei cortonesi nel caso di Nocchia, un’altra si “stringe” su Rugapiana, è Beato Angelico. Intanto un’altra galleria ancora “allarga” invece i suoi spazi espositivi in Via Casali, è l’Art Gallery dello scultore Andrea Roggi.
“Il Gioiello” invece si sposta in Via Nazionale in nuovi locali, mentre negli spazi che tale storica gioielleria ha occupato per tanti anni subentrerà un’attività legata all’abbigliamento.
Sul corso principale apre un nuovo negozio di abbigliamento che prende il posto della Gioielleria al civico 19 di Rugapiana, mentre l’Outlet di Via De Benedetti si trasforma in un esclusivo punto vendita di lino bianco.
Work in progress… direbbero gli americani.
“Food” si conferma comunque la parola d’ordine del rinnovato assetto commerciale nel centro storico cortonese che, seguendo il trend degli ultimi anni, non sempre in quel ramo promuove la territorialità e le tipicità della Valdichiana. Così, dopo le “new entries” dell’anno scorso (come i prodotti tipici umbri e le crescentine modenesi) arrivano quest’anno in Via Nazionale una Yogurteria dalla Val d’Orcia ed un’Enoteca anch’essa d’oltre Valdichiana.
Cambio di gestione per il Bar “Al caffè” di Via Guelfa, mentre in Piazza della Repubblica chiude lo spazio “food” dei “Maledetti Toscani”. Al suo posto, comunque, ci sarà una nuova attività di ristorazione.
In Via Dardano frattanto l’ex bottega di merceria è pronta a diventare una Pizzeria “take away”.
L’artigianato stenta invece a ritrovare spazio nel centro storico, privando i visitatori di una parte del racconto di questa città che meriterebbe di essere riscoperto, anche per ridimensionare il forte squilibrio nell’’offerta commerciale in favore della ristorazione.
Ma se è vero che la recente letteratura internazionale individua nei “foodies” una nuova tipologia di viaggiatori che considerano l’approccio alle specialità culinarie locali come parte integrante dell’esperienza culturale di viaggio, allora diventa auspicabile una politica che, se proprio bisogna restare nel “food”, almeno valorizzi e protegga le tipicità e i prodotti legati al territorio. Una strategia da pensare e attuare in sincrono tra l’amministrazione, le Associazioni di tutela delle tipicità, quelle di categoria e le attività ristorative.
Una politica del cibo che, lungi dal semplicistico “sfamare”, faccia incontrare i “foodies” con l’olio cortonese (che con le sue colture caratterizza anche il paesaggio locale ed ha appena ottenuto l’IGP), con l’aglione della Valdichiana (individuato a livello regionale e nazionale come Prodotto Agroalimentare Tradizionale e salito sull’Arca del Gusto di Slow Food) e con tanti altri prodotti “unici” di questa terra, regalando una esperienza totalizzante al visitatore di Cortona e della sua valle.
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