Nel prossimo Consiglio Comunale, in cui si approva il bilancio di previsione 2018, lascerai la carica di Assessore che hai ricoperto dall’inizio del mandato (2014) a oggi. Anche se è facile da dedurre, visto il tuo incarico come Segretario Provinciale del PD, ci puoi spiegare nel dettaglio il motivo di questa decisione e il percorso con cui sei arrivato a prenderla?
E’ una decisione molto sofferta, lo ammetto, ho svolto questo incarico con dedizione, con esclusività, con presenza e partecipazione. Col cuore oltre che con la testa e il cuore ti mette in crisi se lo ascolti.
È una scelta di serietà e responsabilità. Voglio evitare strumentalizzazioni o attacchi nei confronti di questa giunta, del suo operato. Lo faccio a tutela del mio partito, mostrando trasparenza. Voglio sgomberare qualsiasi ipotesi che veda in questo incarico conflittualità o opportunismi.
Lo avevo già annunciato mesi fa. Concordatamente con il sindaco ho atteso il nuovo bilancio: non mi piace lasciare il lavoro a metà. Volevo chiudere cose importanti e avviarne altre in modo costruttivo.
Al momento di chiudere questa esperienza di amministratore, con deleghe di grande importanza come la cultura e le attività produttive, che valutazione complessiva di del tuo operato e di quello della giunta nella sua totalità?
Il valore di questa giunta si valuta sulle cose fatte. Ha dato un cambio culturale e un’accelerata su tutti i settori: scuola, ambiente, viabilità e certo anche nel mondo della cultura, dell’agricoltura, delle attività produttive.
Ricordo la mostra sulla scrittura etrusca, la concessione del tumolo II del Sodo da parte dello stato, la crescita dei grande festival, l’Infinito di leopardi, i nuovi lavori per la sezione egizia e Severini, l’arte contemporanea, gli artisti di strada, il teatro nei negozi, la valorizzazione della Chianina e dei nostri vini, la Fortezza, il turismo lento dei cammini… E anche il lavoro oscuro che sta dietro, che è cambiato, diventato più trasparente, più moderno.
Quali sono stati, in questi quasi 4 anni, i momenti migliori e quelli peggiori? Cosa ricorderai con più orgoglio e cosa, invece, cercherai di dimenticare prima possibile?
È stato un viaggio bellissimo. Ringrazio tutti i miei collaboratori, persone speciali. Gli incontri, gli eventi sono stati tanti: ricordo Fresu reinterpretare il Laudario, lo sforzo di portare eventi culturali nelle frazioni, essere ricevuti al Louvre dal direttore, la nomina di Paolo Giulierini direttore del MANN, il primo OntheMove e il primo Mix, l’affetto con cui il nostro comune amico Czechowice Dziedzice ci ha ricevuto, la scommessa di Cannavacciuolo per consentire nuova vita alla chianina.
Il momento più difficile è stata la perdita del nostro ufficio turistico, a causa di una normativa regionale, aver perso persone qualificate ed esperte è stato un grave danno per la città. Abbiamo rimediato ma è stato difficile.
Terribile è stata la catastrofe del vento, ho ancora negli occhi le bare del cimitero di Cortona uscire a causa del cancello che aveva fatto vela e si era portato via un pezzo di muro.
Hai qualche rimpianto, qualche scelta fatta che vorrebbe poter rifare diversamente oppure qualcosa che non ha fatto e vorrebbe aver fatto?
Sono convinto che il Mix Winter fosse una bella idea, potrà essere ripresa e costruita meglio ma ci credo. Come credo che Cortona possa ospitare un festival della luce stile Lione. La mostra del vitellone, ho cercato soprattutto il primo anno di renderla più visibile, può crescere tanto e creare relazioni con gli eventi di enogastronomia… Chianina e Syrah per esempio, nato con questa amministrazione.
Quest’anno vedrete anche il Castle Theatre.
Il tuo ruolo attuale è politico più che amministrativo. Possiamo considerare chiusa quindi la tua esperienza di amministratore locale, almeno per quanto riguarda Cortona?
La vita fa giri strani e il futuro è una terra straniera. Questo ruolo è già molto complicato per conto suo. Cortona ha un sindaco capace che si merita una riconferma, una giunta giovane, un consiglio giovane: è stato fatto un bel ricambio. Questa scelta mi allontana senza dubbio, non allontana il mio attaccamento e amore a questa comunità che potrò manifestare in tanti altri modi senza per forza far parte del gruppo che l’amministra.
Da Segretario Provinciale del PD come vedi la situazione in vista sia delle politiche che, soprattutto, delle Amministrative del 2019 in cui si voterà anche a Cortona?
Questa campagna elettorale molto breve e invernale può essere piena di sorprese. Le variabili sono infinite. È una guerra lampo. Per il PD è difficile. Non possiamo vincere al gioco degli slogan ma solo se spieghiamo cosa è stato fatto, che è tanto, nel campo dei diritti, della cultura, delle imprese, dell’agricoltura, della sanità… E spiegare che questo lavoro ha bisogno di futuro, di stabilità, della capacità dei nostri amministratori.
Cortona 2019. Queste elezioni del 4 marzo saranno un prologo perché determinano un immediato riferimento e secondo me saranno uno spartiacque della politica italiana. Le amministrative hanno un’altra storia, gli elettori hanno un approccio differente, le liste sono davvero territoriali.