La Chiesa di San Marco a Cortona, che prende il nome da San marco patrono della città etrusca dal 1261 – in sostituzione di San Michele Arcangelo – ha una storia molto importante, rispolverata di recente anche a seguito della sua apertura al pubblico post-natalizia avvenuta grazie alla cooperativa AION, conclusa con una bellissima esecuzione corale de “La stella del mattino”, un gruppo di Terontola non nuovo a esibizioni in questa sede, e da un rinfresco offerto agli astanti – la chiesa riaprirà comunque per i turisti nel periodo pasquale, poi da maggio per tutta l’estate.
Della Chiesa mi parla Andrea Rossi Franciolini, che da anni se ne prende cura. “Quando parliamo di questa chiesa, a dire il vero, dovremmo parlare di due chiese, visto che ne esiste una inferiore e una superiore. La prima che è stata costruita è quella inferiore, sorta presso dei ruderi di un antico ospedale medievale, dove ci sono notizie che la stessa Santa Margherita prestasse assistenza ai malati; la chiesa superiore è stata costruita invece qualche anno dopo in stile barocco. L’altare è di Andrea Sellari, grande ammiratore del Bernini, a cui si ispirato, rifacendosi all’architettura usata dallo stesso per il baldacchino di San Pietro in Vaticano. I due altari provengono invece dall’ex monastero delle Santucce (quello contenente la statua del ‘Cristo orante’ porta lo stemma della famiglia nobile dei Lorini, invece nell’altro altare spicca una bellissima pala di Andrea Commodi, maestro del Berrettini)”. “La chiesa è datata 1580 – continua Andrea – ed è stata sede, fino alla soppressione da parte del Granduca Leopoldo di toscana, della Compagnia della Santissima Trinità. In questa sede il soffitto è interamente affrescato con la ‘Resurrezione della Vergine al cielo’, opera di un ignoto pittore settecentesco, e ne fanno contorno dodici lunette seicentesche – non se ne conosce l’autore – raffiguranti la vita della Madonna, opera sicuramente commissionata dal membro della compagnia Nicolò Contini”. Dopo avermi parlato della storia della chiesa, Andrea ci tiene a precisare una piccola ma interessante curiosità: “Vedi, la campana più piccola è la seconda più antica della città – è del 1265 – e suonava in piazza per le esecuzioni capitali. Venne poi consacrata al nuovo patrono di Cortona e regalata alla chiesa”. Per concludere il giovane mi parla di un suo bel progetto realizzato: la creazione di un museo all’interno della chiesa. “Per quanto riguarda il museo l’idea è stata mia e sono stato appoggiato da Mons. Rapaccini. Hanno collaborato per l’iniziativa Giuliana e Ademaro Rossi, decorando le stanze. Anna Maria Bocci ha regalato un bellissimo quadro raffigurante San Marco, mentre Stefania Mazzieri ha donato una croce del XVII secolo. Il
Prof. Bruschetti ha regalato le vetrine (contenenti oggetti sacri); Michele Calzini le ha montate; Giulio Moretti ha provveduto all’illuminazione; Ugo Franciolini – mio nonno – ha concesso per l’esposizione oggetti del Vescovo Franciolini. Tutto questo è stato fatto in appena dieci giorni!”. Si tratta di un’esposizione divisa in due stanze, in cui vengono mostrati, dentro apposite bacheche, oggetti sacri e vesti ecclesiastiche. Un’esposizione che invito tutti ad andare a vedere, visto che è molto curata e suggestiva. Ringrazio Andrea per le sue preziose informazioni.
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