La notizia circola da giorni e ha già sollevato l’opinione pubblica, fino a essere riportata stamani su La Nazione: la Chiesa di San Francesco a Cortona, costruita nel 1245 su progetto di Frate Elia Coppi, potrebbe essere a rischio chiusura. L’elemento determinante sarebbe il trasferimento ad Arezzo, presso la Basilica di San Francesco, del gruppo di frati minori che da qualche anno si trovano presso la Chiesa cortonese, un trasferimento che si renderebbe necessario per scongiurare un’analoga chiusura del convento adiacente alla basilica aretina
Se la cosa si concretizzasse si tratterebbe però di un grave danno per la comunità cortonese, non solo per motivazioni sociali (la presenza dei Frati negli ultimi anni si era caratterizzata per molte attività, anche sul piano culturale), ma anche perchè rischierebbe di rendere nuovamente inaccessibile, o perlomeno accessibile con maggiori difficoltà, uno dei più grandi “tesori” presenti a Cortona
La Chiesa ha una rilevanza storica notevole, trattandosi del secondo più antico edificio religioso francescano al mondo, e ospita al suo interno reliquie francescane, una tonaca e un cuscino che studi scientifici hanno dimostrato appartenere a San Francesco d’Assisi.
Per Cortona sarebbe una vera beffa: rischierebbe di andare perso il grande impegno portato avanti in questi anni quando la Chiesa, dopo una lunghissima chiusura, era stata completamente restaurata e recuperata con una delle azioni amministrative più intelligenti degli ultimi decenni cortonesi. Inoltre rischierebbe di vanificarsi ogni ulteriore opera di valorizzazione per la Chiesa che, come fu annunciato nei mesi scorsi, dovrebbe ospitare il nuovissimo Museo dedicato alle figure di San Francesco e Frate Elia. Proprio in occasione della presentazione San Francesco confermò anche la sua attitudine a luogo per concerti, un’altra risorsa importante che potrebbe essere messa a frutto in futuro.
La Sindaca di Cortona Francesca Basanieri ha assicurato di assecondare le istanze in un prossimo incontro a Roma con il Ministro Generale dei Frati Minori: di fronte a questo utile impegno è però indubbiamente necessario che si trovi anche il modo di costituire un fronte il più possibile ampio per sensibilizzare sul tema, scongiurando l’ipotesi del trasferimento dei frati e, qualora esso sia oggettivamente impossibile da impedire, perlomeno per garantire un futuro alla Chiesa, trovando modalità affinchè essa possa restare aperta al culto e, sopratutto, alla visita