Se Aboca investe in Valdichiana anche le Bonifiche Ferraresi, azienda con una forte presenza nella nostra vallata, annuncia importanti novità. La notizia arriva dalle dichiarazioni dell’amministratore delegato Federico Vecchioni nell’ambito del convegno Circolo virtuoso, organizzato dall’Istituto regionale per la programmazione agricola Toscana, tenutosi a Follonica, a cui hanno preso parte anche il Ministro per le politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina e il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.
Bonifiche Ferraresi possiede 5183 ettari di superfice agricola utilizzata ed è la più grande società agricola italiana attiva nella coltivazione e commercializzazione di prodotti agricoli. A Santa Caterina (Cortona) la società ha il suo secondo centro di produzione e opera su una superfice di circa di 1400 ettari. La società ha varato un piano industriale (2015 – 2019) che prevede un progetto di crescita, già in via di attuazione, finalizzato a trasformare la società in un polo agricolo europeo di eccellenza per dimensione, capacità produttiva e qualità dell’offerta. Per fare questo la società ha pianificato un massiccio piano di investimenti di 32 milioni di euro che porterà importantissime ricadute nei territori di riferimento (Jolanda di Savoia e Cortona) e che permetterà di creare la più importante azienda agricola a livello europeo nella produzione verticale della filiera agricola.
“I nostri investimenti nel cortonese – ha spiegato Federico Vecchioni – saranno diretti all’introduzione dei più avanzati sistemi di lavorazione e di coltivazione nelle filiere delle officinali, delle orticole e dell’olivicoltura che permetteranno livelli di lavoro, di produzione e di qualità del prodotto unici per tutto il mercato italiano e raggiungeremo i nostri obiettivi anche grazie alla presenza tra i nostri azionisti di gruppi industriali leader nei lori comparti di riferimento quali ad esempio il Gruppo Farchioni (leader in Italia nella produzione e vendita dell’olio d’oliva) per lo sviluppo della filiera olivinicola intensiva e Bios Line (azienda leader in Italia specializzata nella ricerca e nella produzione di integratori nutrizionali e cosmetici naturali) azienda di Padova attiva nel mercato delle officinali e dei trasformati dalle creme al food ha una presenza sul mercato italiano molto significativa“.
Interessante la novità che riguarda il recupero delle Leopoldine che si trovano nell’are: “La nostra azienda – ha dichiarato Vecchioni – non rappresenta solo un’impresa agricola che produce lavoro e ricchezza per tutto il territorio, ma si propone anche per la tutela e il rilancio di tutto il patrimonio culturale architettonico. In quest’ottica a Santa Caterina ci occuperemo del recupero architettonico e paesaggistico delle 14 leopoldine che insistono nella nostra proprietà e che verranno una volta terminati i lavori inserite nel circuito turistico regionale“.
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Speriamo che ci sia occupazione e che torni un azienda con 200 dipendenti come negli anni 60 e non un speculazione finanziaria per prendersi finanziamenti pubblici. Il progetto è molto interessante e dovrebbe sviluppare occupazione.Nel nostro territorio né abbiamo tanto bisogno di una ripresa occupazionale perché in questi ultimi periodi si verificano continui licenziamenti.
I propositi sono buoni, speriamo che si realizzino perché sono 30 anni che portiamo avanti la battaglia per il recupero delle Leopoldine, che negli anni '90 furono tutte censite e schedate con foto e note tecniche dal Comune di Cortona e dalla Provincia di Arezzo, perché qualche anno prima alcune di queste vennero smontate e venduti i materiali per il recupero edilizio da ditte locali. Stessa cosa vale per i terreni agricoli gravemente inquinati da pesticidi usati per le monocolture di mais, grano e barbabietole,che negli anni '80 vedevano persino l'impiego di aerei per la distribuzione dei pesticidi che finirono per inquinare anche le falde acquifere. Il mio auspicio è inoltre che di fronte a questo enorme investimento ne tragga vantaggio anche l'occupazione e soprattutto quella giovanile. Doriano Simeoni
La notizia è sicuramente di quelle che fanno piacere. Un rilancio dell'attività agricola di qualità e di un conseguente recupero occupazionale è già positivo, se poi si svilupperà un recupero delle Leopoldine allora si potrà parlare di una operazione di grandissimo livello, sia per gli aspetti ambientali e culturali sia per quelli occupazionali. Speriamo davvero che il progetto vada avanti, veder cadere giorno dopo giorno quegli edifici che appartengono alla storia della nostra civiltà contadina è davvero doloroso.
Non possiamo fare altro che fare un plauso a questo amministratore cosi lungimirante. Occupazione, nuove produzioni e recupero del patrimonio immobiliare,auguriamogli un in bocca al lupo.
Sicuramente sarà un intervento molto utile al territorio, sia per la creazione di nuovi posti di lavoro, sia perchè ridarà vita ad un patrimonio edilizio di caratteristiche particolari e di naturale bellezza che la Toscana e sopratutto il territorio locale non può assolutamente trascurare.....