Sostenibilità ambientale, qualità delle acque e un sistema di agricoltura di qualità: sono gli obiettivi che il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno con Civis Chiana – Contratto di Fiume Canale Maestro della Chiana si pone. Se ne è parlato il 6 ottobre nella Torre di Marciano della Chiana (Ar), durante un workshop dal titolo “La tutela ambientale: gestione della vegetazione riparia e fasce tampone”, appuntamento che rientra nel ciclo di incontri promossi dal Consorzio 2 Alto Valdarno per far conoscere le attività del Contratto di Fiume, strumento fondamentale per la gestione dei territori interessati dal Canale Maestro. «Una sfida di tutela ambientale che può rappresentare un forte valore economico e sociale condivisa da Consorzio di bonifica, Comuni, enti, mondo agricolo e industriale, professionisti, cittadini – ha introdotto così i lavori il direttore del Consorzio 2 Alto Valdarno, Francesco Lisi – e con le fasce tampone, che rientrano per altro nei vincoli della condizionalità previsti dall’Unione Europea, riusciremo a incrementare la sostenibilità ambientale di questa area importante, valorizzando il territorio dal punto di vista paesaggistico, ma anche l’agricoltura che punta ormai a un sistema di qualità che parte proprio dall’utilizzo di acque salubri e dalla forte identità e legame con il territorio».
All’incontro, aperto con i saluti del Sindaco di Marciano della Chiana, Marco Barbagli, hanno preso parte numerosi esperti del settore per spiegare alla platea le fasce tampone in Val di Chiana, sia dal punto di vista economico, ma anche tecnico. Tra questi Beatrice Pucci, di Hydrogea Vision Srl; Aronne Ruffini e Villiam Morelli, del Consorzio di bonifica Emilia Centrale; Giorgio del Pace, della Cia di Arezzo.
Le fasce trattengono gli inquinamenti. Le fasce tampone influenzano l’aspetto del paesaggio, riducono gli effetti dell’erosione idrica ed eolica, riducono l’immissione di inquinanti nelle acque e col tempo possono trasformarsi in veri e propri habitat seminaturali per molte specie di animali selvatici, creando inoltre una rete di corridoi ecologici che si snodano attraverso i campi e facilitano i movimenti sul territorio della fauna e della flora, con conseguente supporto e incremento della biodiversità. Con l’apparato radicale svolgono una precisa azione di consolidamento delle sponde e di filtro offrendo maggiore resistenza all’azione erosiva delle acque, mentre le radici più superficiali rallentano il flusso superficiale dell’acqua riducendo anche meccanicamente l’asportazione di terreno superficiale. Questa azione di filtro e di rallentamento permette inoltre di trattenere gli inquinanti agricoli e non, siano questi nitrati, fosforo, pesticidi o antibiotici veicolati nell’ambiente in seguito alle escrezioni del bestiame al pascolo, o alla distribuzione del letame sugli appezzamenti ovvero da altre attività antropiche civili e produttive.
Il Contratto di Fiume del Canale Maestro della Chiana. Sarà attuato nell’area compresa tra il ponte di Valiano, nel comune di Montepulciano (Si) e il nodo di Cesa, nel comune di Marciano della Chiana (Ar). Al progetto sono direttamente interessati anche i territori dei comuni di Castiglion Fiorentino, Cortona, Foiano della Chiana, Sinalunga e Torrita di Siena. Gli obiettivi sono quelli della riqualificazione ambientale nelle aree nei pressi del corso d’acqua per una valorizzazione del territorio, delle produzioni agroalimentari e dell’offerta turistica oltre alla valorizzazione della mobilità sostenibile, del miglioramento della qualità delle acque e la gestione unitaria e manutenzione dell’ecosistema fluviale. Il Contratto di fiume riguarda un tratto di 20 chilometri del Canale Maestro della Chiana, tra Cesa e Valiano, sui 50 chilometri dell’opera intera che va da Arezzo al lago di Montepulciano. Hanno aderito, l’Autorità di Bacino, gli Ordini professionali, le Associazioni di Categoria, le associazioni ambientaliste per un totale di 37 soggetti.
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