Consorzio di bonifica, Comuni, mondo agricolo e industriale, professionisti, cittadini. Tutti uniti da un unico scopo: valorizzare, difendere e tutelare la Valdichiana per farlo diventare un punto di riferimento per l’economia agricola, alimentare e turistica. Sono gli obiettivi del Contratto di Fiume, in questo caso il Canale Maestro della Chiana, presentato oggi a Foiano della Chiana (Ar) nel corso del workshop Valorizzazione del territorio e sviluppo delle filiere agroalimentari in Valdichiana, iniziativa organizzata da Civis Chiana – Contratto di Fiume Canale Maestro della Chiana, promosso dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno.
Far nascere Filiere agroalimentari di qualità e filere turistiche territoriai. «Vogliamo far rinascere le filiere di qualità, dalla Chianina a quella ortofrutticola o dei cereali. Deve essere premiata la filiera corta», commenta il presidente del Consorzio Paolo Tamburini. «Insieme alle filiere, di pari passo, va la sostenibilità ambientale, non si può non prescindere dalla difesa dell’ambiente per ruilanciare un Sistema Valdichiana della filiera turistica».
Il Contratto di Fiume del Canale Maestro della Chiana. Sarà attuato nell’area compresa tra il ponte di Valiano, nel comune di Montepulciano (Si) e il nodo di Cesa, nel comune di Marciano della Chiana (Ar). Al progetto sono direttamente interessati anche i territori dei comuni di Castiglion Fiorentino, Cortona, Foiano della Chiana, Sinalunga e Torrita di Siena. Gli obiettivi sono quelli della riqualificazione ambientale nelle aree nei pressi del corso d’acqua per una valorizzazione del territorio, delle produzioni agroalimentari e dell’offerta turistica oltre alla valorizzazione della mobilità sostenibile, del miglioramento della qualità delle acque e la gestione unitaria e manutenzione dell’ecosistema fluviale.
Gli scopi del Contratto. Tra gli scopi del Contratto di Fiume, sottolinea ancora Tamburini «il miglioramento della qualità delle acque e il loro recupero, questo attraverso una serie di interventi coordinati che prevedono un nuovo rapporto tra agricoltori e associazioni ambientaliste nell’ottica di produrre un ambiente sempre più vivibile anche da un punto di vista turistico».
«Il nostro progetto di contratto di fiume –precisa Tamburini – riguarda un tratto di 20 chilometri del Canale Maestro della Chiana, tra Cesa e Valiano, sui 50 chilometri dell’opera intera che va da Arezzo al lago di Montepulciano. «Hanno aderito 35 soggetti con lo scopo di raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati, tra cui quello di riqualificare le acque piovane e il riuso di quelle industriali attraverso depuratori».
All’incontro di Foiano erano presenti, oltre al presidente del Consorzio Paolo Tamburini e al direttore Francesco Lisi, c’erano anche Beatrice Pucci e Federico Gasperini di Hydrogea vision srl, Remo Chiarini dell’Ordine degli Ingegneri, Amedeo Bigazzi– ex dirigente Area Ambiente e Difesa del Suolo Provincia di Arezzo, Tulio Marcelli presidente Coldiretti Toscana, Luigi Galassini della Regione Toscana e Corrado Menchetti del Panificio Menchetti Piero s.r.l..
Costruire un percorso con un obiettivo comune. «L’idea – sottolinea il direttore Francesco Lisi – è quella di costruire una modello di sviluppo dell’area che sia ecosostenibile e valorizzi le potenzialità di quel territorio, a vocazione prevalentemente agricola, prendendo a riferimento le specificità sia dei corsi d’acqua della bonifica ed in particolare il Canale maestro della Chiana. Lo sviluppo e la qualificazione della mobilità lenta, che è sempre più apprezzata dal turismo europeo e internazionale, oltre alla valorizzazione dei prodotti del territorio, rappresentano altri obiettivi che il Contratto persegue . Un modello di economia territoriale rispettoso dell’ambiente e che sia basato sui valori della cultura contadina». Nel contratto di fiume «ogni soggetto partecipa a perseguire gli obiettivi comuni condivisi in rapporto al ruolo ricoperto, senza costrizione alcuna, con azioni virtuose il cui valore sistemico può portare veramente a grandi risultati.